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WEF vuole globalizzazione che non escluda nessuno

(Keystone-ATS) Il Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR), che si svolgerà la settimana prossima, deve studiare un nuovo approccio per rendere la globalizzazione più inclusiva e concentrarsi anche sui perdenti di questo fenomeno.

“Entriamo in un periodo di profonda instabilità provocata dalla tecnologia e dal riallineamento delle forze geoeconomiche e geopolitiche”, ha dichiarato Klaus Schwab, il fondatore del WEF, alla stampa riunita oggi per la conferenza stampa di presentazione dell’evento a Cologny (GE), dove l’organizzazione ha sede. A suo avviso, la quarta rivoluzione industriale, attualmente in corso, deve essere “incentrata sull’essere umano, sostenibile e solidale”.

Questo processo deve includere le persone emarginate e dare voce ai giovani, ha proseguito Schwab. In tal senso va letta la nomina a copresidenti della 49esima edizione del WEF di sei under 30, a fianco del CEO di Microsoft Satya Nadella.

In totale, il forum accoglierà oltre 3000 partecipanti, tra cui più di 60 capi di Stato e di governo e 40 dirigenti di organizzazioni internazionali. Come da tradizione, il presidente della Confederazione Ueli Maurer pronuncerà martedì il discorso di apertura.

Al WEF prenderanno parte altri tre consiglieri federali: Ignazio Cassis, Alain Berset e Guy Parmelin. Sul posto anche i presidenti delle Camere federali, la ticinese Marina Carobbio (PS) e il vallesano Jean-René Fournier (PPD).

Tra gli ospiti internazionali hanno cancellato il loro arrivo nei Grigioni pezzi grossi come il presidente statunitense Donald Trump e quello francese Emmanuel Macron, ma i nomi di spicco saranno parecchi. Fra questi la cancelliera tedesca Angela Merkel, il neo presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il vicepresidente cinese Wang Qishan.

Non mancheranno nemmeno il primo ministro italiano Giuseppe Conte, quello israeliano Benjamin Netanyahu, quello giapponese Shinzo Abe e quello spagnolo Pedro Sanchez. Nutrita pure la delegazione statunitense, guidata dal segretario al tesoro Steven Mnuchin e comprendente, tra gli altri, il capo della diplomazia Mike Pompeo, il segretario al commercio Wilbur Ross e il rappresentante per il commercio Robert Lighthizer. Saranno a Davos anche la numero uno del Fondo monetario internazionale (FMI) Christine Lagarde e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

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