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Usa: la marcia dei migranti honduregni verso gli Stati Uniti

I migranti honduregni in marcia verso gli Usa KEYSTONE/AP/MOISES CASTILLO sda-ats

(Keystone-ATS) Una “Carovana della speranza” partita sabato dall’Honduras e composta da migliaia di migranti pronti a tutto pur di raggiungere gli Stati Uniti, sta attraversando il Guatemala diretta alla frontiera con il Messico.

È una folla enorme in fuga da povertà e miseria, “quasi un fiume in piena” commentano i media locali, composto da uomini, donne, anziani e bambini che si sposta a piedi e a bordo di mezzi di fortuna. E che, nonostante gli avvertimenti delle autorità di tutti i Paesi della regione, nessuno sembra in grado per il momento di poter fermare.

L’ultimo monito è stato pronunciato dal presidente Donald Trump in persona che ha chiesto al collega dell’Honduras di bloccare la Carovana e farla ritornare indietro, altrimenti “non sarà più concesso, immediatamente e concretamente, denaro o altro tipo di aiuto”.

Prima il governo di Tegucigalpa, poi quello del Guatemala, quindi le autorità messicane, hanno avvertito i migranti che per trasferirsi da un Paese all’altro hanno bisogno di documenti in regola, senza i quali ogni proseguimento del viaggio non è possibile. Ma non c’è stato nulla da fare perché, ha detto uno di loro al quotidiano PubliNews, “dobbiamo arrivare negli Usa”. In Honduras, ha spiegato, “c’è la corruzione e stiamo morendo senza cibo né lavoro”.

Lo si è visto alla frontiera fra Honduras e Guatemala, dove un gruppo di agenti guatemaltechi ha abbozzato una opposizione all’ingresso del corteo, facendosi rapidamente da parte però quando la marea umana ha cominciato a spingere i cancelli di separazione fra i due Paesi. Stremata ed affamata, la gente che si muove praticamente senza bagagli né denaro, è giunta ieri sera nella città guatemalteca di Esquipulas. Qui il sindaco ha messo a sua disposizione un grande salone della Scuola San Benito dove si sono sistemati per la notte donne e bambini. Gli uomini, invece, hanno pernottato all’esterno. A tutti l’amministrazione comunale, ma anche la cittadinanza, hanno offerto acqua e generi alimentari. Stamani centinaia di honduregni sono entrati nella cattedrale cittadina per implorare la protezione del Cristo nero crocifisso, venerato già dal 17esimo secolo in tutto il Centroamerica, e poi si sono rimessi in marcia verso la frontiera con il Messico.

Le autorità messicane hanno nuovamente avvertito i migranti che solo coloro che mostreranno documenti in regola potranno attraversare il confine. José Luis Carmona, organizzatore della Carovana, ha allargato le braccia in segno di rassegnazione, precisando comunque che “fino alla frontiera con il Messico andremo tutti insieme, poi ognuno continuerà come potrà”.

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