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La Lanterna Magica, una luce nella notte del cinema ivoriano

Negli anni 1970-1980, ad Abidjan c'erano una ventina di cinema, oggi quasi tutti scomparsi. swissinfo.ch

In Costa d’Avorio il cinema sta scomparendo. La diagnosi degli specialisti è grave, ma gli appassionati della settima arte sono al suo capezzale. Tra di loro, Marie-Pascale Digbé che ripone le sue speranza nella creazione a Abidjan di una ‘filiale’ della Lanterna Magica, il club svizzero di cinema per i bambini. Forse è questa la pozione affinché il grande schermo torni a risplendere.

«El Mansour»: solo l’insegna di questo ex cinema di Abidjan ricorda ancora l’età d’oro della settima arte in Costa d’Avorio. Delle piccole botteghe hanno ormai preso il posto delle biglietterie. I venditori che interpellano potenziali clienti hanno da tempo rimpiazzato i cinefili.

«I nostri figli hanno perso la cultura del cinema»
Omar Abdel Kader Tani

«Il cinema ivoriano è morto», dice senza mezzi termini Omar Abdel Kader Tani, redattore per la rivista ivoriana Top Visages. «Il DVD e la crisi politico-militare hanno ucciso la settima arte. Non vi è nessuna rinascita possibile, poiché i nostri figli hanno perso la cultura del cinema», deplora facendoci da guida nelle strade molto animate del quartiere di Treichville, nel cuore della capitale economica.

Si ferma davanti a un altro edificio con le facciate decrepite. Anche qui sorgeva in passato una sala cinematografica. Lo sportello è stato chiuso con delle assi e dei rifiuti si accumulano davanti alla porta principale. «Prima, il sabato sera era cinema e ristoranti o discoteca. Quest’epoca è scomparsa, quasi tutte le sale sono state chiuse», spiega Omar Abdel Kader Tani.

Solo il nome ricorda ancora un passato prestigioso. swissinfo.ch

Durante l’età d’oro del cinema ivoriano, negli anni ’70 e ’80, ad Abidjan c’erano una ventina di cinema, aggiunge. Oggi ne rimangono solo tre, acquistati dal gruppo Majestic. «Diffonde soprattutto film hollywoodiani o francesi. Il cinema africano trovo pochissimo spazio», indica il giornalista. Inoltre, solo i più abbienti possono permettersi il lusso di acquistare un biglietto che costa circa 5’000 franchi CFA (poco più di 8 franchi svizzeri)

Un po’ più lontano, la nostra guida si ferma davanti a un luogo di culto. «Le chiese evangeliche sono sempre più numerose, ci spiega. Molte hanno acquistato ex sale cinematografiche».

Il cinema, un modo di esteriorizzare

Alcuni credono però che la settima arte abbia ancora un futuro in Costa d’Avorio. In un quartiere tranquillo di Abidjan, Marie-Pascale Digbé ha fondato una sezione della Lanterna Magica, il club di cinema per bambini nato in Svizzera e che è stato finora esportato in una decina di paesi. La prima proiezione è prevista in settembre e segnerà l’inizio di un’avventura, il cui obiettivo è di trasmettere ai più giovani l’amore del cinema.

La vera storia del progetto è nata a Neuchâtel, culla della Lanterna Magica. È in questa città che Marie-Pascale Digbé, assistente in comunicazione e appassionata d’arte, è riuscita a ottenere una borsa per effettuare uno stage al Latenium, il più grande museo archeologico svizzero.

Assistendo a una proiezione della Lanterna Magica, è stata immediatamente sedotta dal concetto. L’entusiasmo dei bambini che scoprivano il film contrastava con la cruda realtà delle immagini di violenza, con le quali i giovani ivoriani sono stati confrontati durante la crisi politico-militare che ha scosso il paese tra il 2002 e il 2011. «Mi sono detta che dovevamo mostrare qualcos’altro ai nostri giovani e trovo che il cinema sia un buon mezzo per esteriorizzare».

Marie-Pascale Digbé (a destra) assieme alla figlia Grace e al marito Christian. swissinfo.ch

Marie-Pascale Digbé ritiene anche che l’accompagnamento pedagogico proposto dalla Lanterna Magica sia un buono strumento per permettere ai bambini di analizzare le immagini alle quali sono esposti in permanenza.

Una piattaforma per il cinema ivoriano?

Caccia agli sponsor, creazione di un comitato, reclutamento di volontari, ricerca di una sala… Far vivere un club della Lanterna Magica ad Abidjan assomiglia a un percorso di guerra. Per il momento Marie-Pascale Digbé sembra esserci riuscita.

Dopo diversi tentativi infruttuosi ha finalmente trovato un partner, l’Istituto francese a Abidjan, che metterà a disposizione a un prezzo ragionevole una sala per delle proiezioni. «Cerchiamo ancora dei fondi per promuovere le nostre attività. Dobbiamo inoltre spiegare bene alle scuole e ai genitori quali sono i nostri obiettivi e qual è l’interesse pedagogico del progetto», rileva la fondatrice del club.

Un club di cinema per bambini potrebbe fare da leva per promuovere il cinema ivoriano? «Sì, ma non nell’immediato, risponde Ilan Vallotton, direttore della Lanterna Magica. Non è così facile, poiché creiamo e mettiamo a disposizione dei club il materiale pedagogico che accompagna la proiezione di ogni film». Durante il primo anno, il tempo necessario per assicurarsi che la struttura possa perennizzarsi, i nuovi club sono invitati ad attingere ai film che figurano già nella banca dati della Lanterna Magica. 

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Avventura collettiva al cinema per giovani spettatori

Questo contenuto è stato pubblicato al Una mezz’ora prima della proiezione del film, alcune dozzine di bambini attendono con trepidazione che si aprano le porte del cinema ABC a Berna, uno dei 75 club della Lanterna Magica in Svizzera. Con il passare dei minuti, il loro numero continua a crescere. Arrivano a frotte, accompagnati da amici, genitori o nonni che però…

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Nessun sostegno alle Lanterne straniere

I club che si sviluppano all’estero sono confrontati con una sfida principale: riuscire a trovare fonti di finanziamento sul lungo termine. «Per il nostro sviluppo in Svizzera, siamo sostenuti dalla Confederazione. Ciò non è il caso per le ‘filiali’ all’estero», sottolinea Ilan Vallotton. Tocca così ai club trovare un modello di finanziamento.

Il direttore ricorda anche che dall’accettazione dell’iniziativa «contro l’immigrazione di massa» (il 9 febbraio 2014) la Lanterna Magica non può più far capo ai programmi di sostegno dell’Unione Europea, poiché la Svizzera è stata esclusa dal programma Media.

Un altro problema è riuscire a districarsi nella burocrazia che si occupa dei diritti di proiezione. «Trovare dove bisogna pagare i diritti d’autore è a volte un vero e proprio rompicapo. Capita che qualcuno rivendichi i diritti, senza però averne nessuna legittimità», commenta Ilan Vallotton.

Una delle esigenze della Lanterna Magica è anche che le sue offerte siano accessibili a tutte le classi sociali. Marie-Pascale Digbé dovrà effettuare un lavoro importante per attirare i ragazzi di tutti gli strati della popolazione, annota Vallotton, poiché l’Istituto francese a Abidjan non è di certo il luogo più popolare della città.

Il club della Lanterna Magica ivoriano sembra comunque essere sulla buona strada, in particolare perché ha trovato rapidamente dei partner. Per Ilan Vallotton, «una delle forze di questo progetto è di non essere partito da zero, ciò che lo rende più resistente ai diversi imprevisti».

Qualche dato sulla Lanterna Magica

1992: fondazione a Neuchâtel

1994: lancio nella Svizzera tedesca

1995: lancio in Ticino

In Svizzera 75 sale proiettano film della Lanterna Magica; il club conta tra 22’000 e 24’000 membri.

Il progetto è stato esportato in 10 paesi, tra cui Messico, Argentina, Senegal, Francia, Spagna, Polonia e Georgia.

Dal 1992 sono stati proiettati e spiegati ai bambini di età compresa tra 6 e 12 anni circa 200 film. La maggioranza erano film europei (51%), seguiti da americani (25%), di altri continenti (10%), dai classici (9%) e da produzioni svizzere (5%).

Il budget annuo dell’associazione centrale basata a Neuchâtel, che può avvalersi di 20 collaboratori incaricati di selezionare i film, della programmazione, della promozione e della formazione, è di 1,5 milioni di franchi. I club di ogni città hanno poi un loro budget.

La Lanterna Magica è sostenuta in particolare dall’Ufficio federale della Cultura e dalla Lotteria Romanda. La Posta svizzera ha dal canto suo deciso di porre fine al suo finanziamento. 

Traduzione di Daniele Mariani

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