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ZH: “J” non è un nome, giustizia bacchetta genitori

(Keystone-ATS) Non si può chiamare la propria figlia “J”, anche se si tratta del quarto nome. La giustizia zurighese ha bacchettato una coppia di genitori che con questa lettera voleva rendere omaggio a degli avi che si chiamavano Johanna e Josef.

“Per ricordare questi due nomi, i genitori avrebbero ad esempio potuto utilizzare ‘Jo’, un nome che statisticamente in Svizzera ricorre quasi 120 volte”, scrive il Tribunale amministrativo zurighese in una sentenza pubblicata su internet. Quest’ultima ha confermato una precedente decisione dell’ufficio di stato civile.

In linea di principio – ricorda il Tribunale – i genitori sono liberi di dare il nome che preferiscono ai figli. L’ordinanza federale in materia precisa soltanto che gli uffici di stato civile possono rifiutare nomi che violano in modo palese gli interessi dei bambini.

Dare a un figlio un nome formato da una sola lettera sarebbe come chiamarlo con un numero e potrebbe portare a malintesi. La lettera potrebbe ad esempio essere considerata come un’iniziale. Il Tribunale ha in particolare respinto l’argomentazione fornita dai genitori che intendevano pronunciare la lettera all’inglese. Tanto vale allora utilizzare il nome “Jay”, scrive il tribunale, ricordando che in tedesco la i lunga si pronuncia “iot”.

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