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Treni FFS a due piani, Inclusion Handicap ricorre al TF

L'associazione dei disabili denuncia varie lacune sui nuovi treni delle FFS. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Inclusion Handicap, che riunisce tutte le organizzazioni svizzere a tutela dei disabili, fa ricorso davanti al Tribunale federale (TF) contro l’autorizzazione di esercizio con validità limitata per i nuovi treni a due piani (FV-Dosto) delle FFS.

Secondo la presidente di Inclusion Handicap, la consigliera agli Stati Pascale Bruderer (PS/AG), “i nuovi treni infrangono la legge sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili (LDis)”. A fine novembre, il Tribunale amministrativo federale (TAF) aveva respinto quasi per intero un ricorso di Inclusion Handicap, che giudicava fra l’altro eccessiva la pendenza del piano d’ingresso per i passeggeri in sedia a rotelle.

Dopo un esame approfondito della sentenza, l’associazione “è giunta alla conclusione che in 9 punti su 11 diveniva inevitabile ricorrere al TF. Per molti passeggeri con disabilità non è infatti garantito l’uso autonomo del Dosto”. Secondo Inclusion Handicap, in coerenza alla LDis “i trasporti pubblici devono essere accessibili senza ostacoli alle persone con disabilità”. Ma i treni del tipo Dosto, forniti da Bombardier e in circolazione sulle tratte Berna-Zurigo e Zurigo-Coira, non lo sono.

La LDis esige che dal 2023 non vi siano più gli ostacoli sul Dosto, che sarà utilizzato fino al 2060 circa. Anche per questo motivo, secondo Inclusion Handicap, un ricorso al TF risulta inevitabile. L’associazione critica inoltre l’importo eccessivo della procedura, pari a complessivi 250’000 franchi. In queste condizioni, “il diritto di ricorso diviene una farsa: quasi nessuna ONG può permettersi tali processi”, conclude Inclusion Handicap.

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