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TF: naturalizzazione italiano negata per dettagli, accolto ricorso

Secondo il Tribunale federale una naturalizzazione non può essere negata per lacune secondarie. KEYSTONE/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) La commissione delle naturalizzazioni di Arth (SZ) deve accordare la cittadinanza svizzera a un italiano residente nella Confederazione da 30 anni.

Il Tribunale federale (TF) ha infatti valutato esagerati i criteri su cui si è basata la bocciatura, motivata con lacune decisamente minori.

Le autorità locali hanno giudicato insufficienti le conoscenze del territorio dell’uomo, poiché fra le altre cose ignorava il fatto che lupi e orsi del parco naturale di Goldau (SZ) condividono lo stesso recinto. Questo fatto, più alcune lacune geografiche, è stato sufficiente alla bocciatura.

Ora la corte di Losanna ha però accolto il ricorso del cittadino italiano, che gestisce una gelateria. Secondo i giudici è vero che le autorità locali dispongono di un certo margine di manovra, ma è inaccettabile focalizzarsi solamente su un criterio, specialmente se secondario.

Nel caso specifico, il cittadino italiano è riuscito nel test di conoscenza sociale e civica. Inoltre, non si può discutere la sua indipendenza economica, vista l’attività commerciale che gestisce dal 2001. Un tipo di impiego che, tra l’altro, difficilmente può portare a una mancanza di contatto con la popolazione locale e a una carente integrazione.

L’Alta corte ha quindi concluso che tutti i criteri della naturalizzazione sono soddisfatti, nonostante piccole lacune dal punto di vista geografico e culturale. Queste mancanze sono infatti ampiamente compensate da altre conoscenze.

(Sentenza 1D_1/2019 del 18 dicembre 2019)

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