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Telescopio spaziale svizzero CHEOPS è completamente operativo

Le performance fotometriche del telescopio sono state verificate con osservazioni della stella chiamata HD 88111 (nell'immagine), che si trova a 175 anni luce dal nostro Sistema solare. ESA/Airbus/CHEOPS Mission Consortium sda-ats

(Keystone-ATS) Il telescopio spaziale CHEOPS, elaborato sotto la direzione di ricercatori elvetici, è completamente operativo.

Lo ha stabilito l’Agenzia spaziale europea (ESA) dopo oltre tre mesi di test – effettuati in parte a domicilio a causa delle misure adottate per limitare la diffusione del coronavirus – del personale della missione.

La missione CHEOPS (per CHaracterising ExOPlanets Satellite, satellite per la caratterizzazione di esopianeti) è frutto di una collaborazione tra ESA e Svizzera (mezzi finanziari federali e ricercatori). Il telescopio, in orbita dallo scorso 18 dicembre a un’altitudine di 700 chilometri, è stato realizzato in cinque anni da un consorzio di oltre cento scienziati e ingegneri di undici paesi sotto la direzione dell’università di Berna.

Indizi sulla vita su esopianeti

Il progetto svizzero-europeo ha come obiettivo lo studio di esopianeti, ossia pianeti all’esterno del Sistema solare. La missione intende misurare le minuscole variazioni di luminosità che si manifestano quando un pianeta passa davanti alla sua stella. Queste alterazioni sono proporzionali alla dimensione del corpo celeste e dalla loro ampiezza si può dunque calcolare quella del pianeta. I dati ottenuti, combinati a quelli già disponibili (grazie ad altre indagini astronomiche) come la massa, permetteranno di determinare la densità degli esopianeti e quindi di classificarli come gassosi, rocciosi, ghiacciati o oceanici: una tappa fondamentale per determinare le probabilità che siano propizi allo sviluppo della vita.

Totalmente operativo dal 25 marzo

“Mercoledì 25 marzo l’ESA ha annunciato che il telescopio spaziale CHEOPS è pronto a svolgere la sua missione scientifica”, indica un comunicato diramato oggi dall’università di Berna.

Il successo della fase di test è avvenuto in un periodo complicato in cui praticamente tutto il personale della missione ha dovuto svolgere il proprio lavoro da casa. “Questo successo è stato possibile grazie all’impegno di tutti i coinvolti e al fatto che le operazioni della missione sono in gran parte automatizzate, rendendo possibile l’invio di ordini e la ricezione di dati anche da casa”, spiega, citato nella nota, Willy Benz, professore di astrofisica all’ateneo bernese e direttore della missione CHEOPS. I test hanno rivelato che tutti i sistemi funzionano a puntino, talora persino meglio del previsto.

Sistemi funzionano anche meglio del previsto

Un esempio di queste sorprese più che positive è quello relativo alle performance fotometriche del telescopio, verificate con osservazioni della stella chiamata HD 88111, che si trova a 175 anni luce di distanza nella costellazione dell’Idra.

“Le misurazioni di CHEOPS sono cinque volte più accurate di quelle effettuate da terra”, spiega Benz, sempre citato nel comunicato. “Questo dà un assaggio dei risultati che possiamo aspettarci da CHEOPS nei prossimi mesi e anni”.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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