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Tassisti aeroporto Ginevra insorgono, stranieri ci rubano i clienti

I tassisti ginevrini durante la loro protesta odierna. KEYSTONE/MARTIAL TREZZINI sda-ats

(Keystone-ATS) Protesta oggi a Ginevra dei tassisti, che hanno sospeso la loro attività all’aeroporto per denunciare quello che ritengono essere il lassismo delle autorità nei confronti dei trasportatori illegali stranieri che effettuano trasferte verso le stazioni sciistiche.

A partire dalle 08.00 del mattino un centinaio di taxi si sono alternati bloccando gli appositi parcheggi dell’aeroscalo. La protesta è stata decisa dalla base, ha spiegato il suo portavoce Mohammed Gharbi. I conducenti si oppongono ai trasporti effettuati da e per l’aeroporto con veicoli non autorizzati provenienti da Francia, Lituania, Ungheria, Estonia o altri Paesi.

“Si tratta di lavoro nero”, ha sostenuto Salvador Perez, presidente della Società cooperativa dei concessionari indipendenti di taxi. I vettori in questione trasportano migliaia di persone verso le stazioni di Vaud, Vallese o Francia senza pagare l’IVA o i contributi previdenziali. Offrono una trasferta a 35 euro per Chamonix (F), tariffe con cui i taxi elvetici non possono competere.

I manifestanti ritengono che né lo Stato né le autorità aeroportuali rispettino la legge e gli accordi con le organizzazioni professionali. Questo nonostante il fatto che gli oltre 1200 taxi ginevrini pagano ciascuno una tassa annuale di 1400 franchi affinché siano effettuati controlli, ha spiegato Gharbi. Ad esempio, un’azienda con sede centrale in Croazia, con un numero di telefono austriaco e i cui veicoli circolano su targhe tedesche, chiede 260 euro per un trasferimento a Verbier (VS), mentre il prezzo ufficiale è di 500.

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