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Scoperta causa narcolessia da ricercatori di Bellinzona

L'Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) di Bellinzona ha scoperto che la narcolessia, malattia rara che provoca eccessiva sonnolenza diurna, è causata da cellule del sistema immunitario, note come linfociti T. KEYSTONE/AP/Christof Stache sda-ats

(Keystone-ATS) La narcolessia, malattia rara che provoca eccessiva sonnolenza diurna, è causata da cellule del sistema immunitario, note come linfociti T. La scoperta è dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) di Bellinzona, affiliato all’Università della Svizzera italiana.

Lo studio, che potrà avere importanti implicazioni per diagnosi e terapia della patologia, è stato coordinato dalla professoressa Federica Sallusto, dell’IRB e del Politecnico di Zurigo, e dal professor Claudio Bassetti, del Dipartimento di neurologia dell’Inselspital di Berna. Tra le varie parti coinvolte vi è anche da annoverare il Neurocentro della Svizzera italiana dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC), si legge in una nota odierna degli autori delle ricerche.

La narcolessia induce anche brevi episodi di perdita di tono muscolare innescati da forti emozioni. Questa malattia, descritta per la prima volta nel 1877, dipende da fattori generici e ambientali ed è messa in moto da una mancanza nel cervello di alcuni neuroni che producono un neurotrasmettitore chiamato ipocretina.

Il lavoro, pubblicato sulla rivista scientifica “Nature”, riporta una novità assoluta, vale a dire l’esistenza in pazienti effetti da narcolessia di linfociti T, che riconoscono l’ipocretina e possono uccidere i neuroni che la generano. Bloccando queste cellule “nelle prime fasi, si potrebbe prevenire la progressione della malattia”, afferma la Sallusto, citata nel comunicato.

“Questa pubblicazione aumenterà la consapevolezza sulla narcolessia, che rimane poco conosciuta nella popolazione e spesso non diagnosticata o solo tardivamente dai medici”, aggiunge Bassetti. Secondo gli esperti inoltre, si tratta di un importante passo avanti e uno stimolo per continuare le ricerche su altre forme di disturbi del sonno.

I ricercatori dell’IRB hanno utilizzato un metodo sviluppato nei laboratori di Bellinzona per analizzare il repertorio dei linfociti T dei pazienti effetti da narcolessia e scoprire il loro ruolo in questa patologia.

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