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Richiedenti asilo: controllo cellulari per identificazione

In futuro dovrebbe essere possibile esaminare i cellulari dei richiedenti asilo se sprovvisti di documenti. KEYSTONE/MARCEL BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) In futuro dovrà essere possibile controllare i cellulari e i computer dei richiedenti asilo nel caso in cui non sia possibile accertarne altrimenti l’identità.

Lo prevede un progetto della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio Nazionale (CIP-N) inviato oggi in consultazione fino al 4 di giugno. I dati raccolti dovrebbero venir conservati per un anno al massimo. Ancora prematuro parlare di costi.

Il testo preliminare è stato approvato per 17 voti a 8, si legge in una nota odierna dei servizi parlamentari. Il disegno di legge realizza un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Gregor Rutz (UDC/ZH).

Secondo il deputato zurighese, circa 8 richiedenti su 10 entrano in Svizzera senza documenti. Molti di essi hanno con sé un telefono cellulare, un tablet o un computer portatile che contengono una gran quantità di dati importanti. Tuttavia, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) non ha la possibilità di controllarli, benché in altri paesi, come ad esempio la Germania e la Norvegia, questa prassi costituisca già una misura di routine.

Per la CIP-N, la proposta Rutz di un’estensione dell’obbligo di collaborare per i richiedenti asilo rappresenta un metodo sussidiario ed efficace ai fini dell’accertamento dell’identità. Chiarire l’identità dei richiedenti contribuisce anche ad accrescere la credibilità della procedura d’asilo e a lottare contro i passatori.

Su base volontaria se possibile

Il progetto prevede che il richiedente asilo debba di norma essere presente alla valutazione dei dati, ciò che gli consente di esprimere il proprio parere; gli viene quindi concesso il diritto di essere sentito.

Un’esame dei dati dovrà tuttavia essere possibile anche qualora il richiedente asilo rinunci o si rifiuti di presenziare. In questi casi, tale comportamento avrà conseguenze a livello di procedura.

I dati raccolti saranno conservati per al massimo un anno. La Commissione ritiene tale provvedimento sensato e adeguato per effettuare un’analisi mirata e per evitare che i dati personali vadano persi prima della loro valutazione.

Incertezza sui costi

Il disegno di legge si basa sulle esperienza raccolte da novembre 2017 a maggio 2018 dalla SEM in due progetti pilota nei centri federali d’asilo di Chiasso (TI) e Vallorbe (VD). In tale occasione sono stati utilizzati per l’identificazione, su base volontaria, i supporti mobili di dati dei richiedenti l’asilo. È così stato possibile raccogliere informazioni sull’identità, l’origine e l’itinerario di viaggio e trasmettere dati importanti anche alla polizia e alle autorità di sicurezza.

Queste ricerche hanno generato un onere maggiore. A fronte del numero basso di domande d’asilo, tali spese hanno potuto essere riassorbite con le risorse di personale disponibili. Tuttavia, qualora la procedura di valutazione venisse introdotta nei sei centri federali d’asilo e il numero di domande dovesse aumentare considerevolmente, occorrerebbero risorse di personale supplementari.

Per il momento non è possibile stimare in modo attendibile l’entità dell’onere supplementare. Stando a primi sondaggi svolti dalla SEM tra i diversi fornitori del software necessario, i costi per l’acquisto dell’equipaggiamento dovrebbero aggirarsi attorno ai 100’000 –200’000 franchi.

Rispetto alla procedura testata nel quadro del progetto pilota, il il progetto preliminare di legge prevede di ampliare la consultazione dei supporti anche nel quadro della procedura di allontanamento.

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