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Philip Morris cancellerà 265 impieghi in Svizzera

Momenti difficili per il personale di Philip Morris. KEYSTONE/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) La multinazionale del tabacco Philip Morris intende cancellare 265 posti di lavoro nelle sue sedi di Losanna e Neuchâtel. Oltre la metà degli impieghi interessati sarà trasferita all’estero, ha indicato stamane il gruppo.

In linea con quanto impone la legge in caso di licenziamenti collettivi, l’azienda ha lanciato una procedura di consultazione fra il personale, a cui sono stati associati anche i due cantoni coinvolti. I dipendenti toccati dall’operazione saranno informati al più tardi entro la fine di marzo; le loro posizioni saranno trasferite a Lisbona, Londra e Cracovia. Una volta terminata la prima fase ne scatterà poi una seconda, i cui contorni non sono stati ancora precisati.

La ristrutturazione – che non giunge a sorpresa: in dicembre i sindacati avevano parlato di un taglio fino a 350 impieghi – si inserisce nell’obiettivo dell’impresa di “accelerare gli sforzi verso un futuro senza fumo”. Il colosso statunitense intende infatti cambiare il suo modello d’affari, per imporre alternative alla sigaretta: in particolare prodotti a base di tabacco riscaldato, non bruciato.

Philip Morris fa sapere anche che vuole rimanere ancorato alla Svizzera – paese in cui è presente dal 1957 – dove si trova il centro operativo mondiale e la sede del comparto ricerca e sviluppo, unità che rimarranno entrambe nella Confederazione. Il gruppo ricorda di aver aumentato l’organico negli ultimi anni: fra Losanna, Neuchâtel e Zurigo dà lavoro a 3000 persone, sulle 77’000 nel mondo intero.

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