Pesce pescato in calo nei laghi Lemano e di Neuchâtel
(Keystone-ATS) Netto calo del pesce pescato nei laghi Lemano (-19,1%) e di Neuchâtel (-30%) nel 2017: rispetto all’anno precedente i quantitativi di pesce catturato sono risultati in forte diminuzione sui due specchi d’acqua romandi.
Le tonnellate di pesce pescato nel Lemano sono passate da 1’047 a 847, mentre a Neuchâtel sono diminuite da un anno all’altro da 369 a 259.
I due pesci prediletti dai pescatori lemanici rimangono il coregone bianco (476 tonnellate) e il pesce persico (239 tonnellate), indica oggi una nota della prefettura dell’Alta Savoia. Se il primo registra un netto calo (-35,3%) rispetto al 2016, quando ne erano state pescate 736 tonnellate, il secondo risulta in crescita del 24,5% (192 tonnellate).
Il coregone bianco rimane il pesce più pescato anche nel lago di Neuchâtel, sebbene anche in questo specchio d’acqua si sia constatata una diminuzione del 37,8%.
Questa flessione viene ricondotta a motivi diversi: dalla mancanza di sedimenti, all’acqua trattenuta dalle stazioni di depurazione o ancora alle variazioni di temperatura troppo deboli. “Non sappiamo esattamente ciò che spiega questa diminuzione”, ha precisato all’agenzia Keystone-ATS l’Associazione romanda dei pescatori professionisti.
Tra le altre specie più pescate figurano il luccio (47,1 tonnellate nel Lemano), il salmerino alpino (21,8 tonnellate), la trota (8,6) e il gambero d’acqua dolce (16,3). Le catture di quest’ultima specie sono aumentate del 25,3% rispetto al 2016.
Intanto nei due laghi romandi il ripopolamento delle varie specie è seguito da vicino. Ogni anno milioni di piccoli nati dei pesci o di uova embrionate provenienti dalle piscicolture locali sono scaricate in zone strategiche dei due laghi.
