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Parte la corsa agli Oscar, lunedì le nomination

Vincerà Quentin Tarantino? KEYSTONE/DPA zb/JENS KALAENE sda-ats

(Keystone-ATS) A Hollywood potrebbe essere l’anno di “C’era una volta… a Hollywood”.

Ma anche la rivincita di “The Irishman” di Martin Scorsese per Netflix snobbato ai Golden Globes, o la vendetta del “Joker” dopo le polemiche seguite all’uscita del film di Todd Phillips ispirato da DC Comics e premiato a Venezia. La corsa agli Oscar dopodomani entra nel vivo quando nella mattina di Los Angeles (primo pomeriggio in Svizzera) l’Academy annuncerà le candidature per i 24 premi in palio il 9 febbraio.

Molti i concorrenti con pedigree, ma manca quest’anno un chiaro frontrunner. “Parasite” di Bong Joon Ho potrebbe fare storia non solo come il primo film sudcoreano candidato al miglior film straniero, ma anche come miglior film. Gli omaggi alla diversità, nei pronostici della vigilia, si fanno peraltro desiderare: in un anno in cui donne registe hanno sfornato film eccellenti, la categoria del miglior regista sarà probabilmente una cinquina tutta maschile (Pedro Almodovar per ‘Pain and Glory’, Bong Joon Ho, Sam Mendes per ‘1917’, Scorsese e Tarantino) mentre, dopo che a Londra le venti nomination dei Bafta sono andati a attori bianchi, anche la rosa degli Oscar sarà probabilmente altrettanto monocromatica.

Fino a dieci candidature sono a disposizione nella categoria miglior film: oltre a “The Irishman” e “Marriage story” di Netflix, “Once Upon a Time in Hollywood”, “The Joker” e “Parasite”, i papabili includono “1917” (che a sorpresa ha vinto il Golden Globe), “Jojo Rabbit”, “Little Women”, “Marriage story”, “Ford vs Ferrari” e “Knives Out”, tutti vincitori di candidature della Pga, l’associazione dei produttori. Ad indebolire i film Netflix, in questa e altre categorie, è l’opinione di molti giurati, Steven Spielberg in testa, secondo cui il colosso dello streaming non dovrebbe partecipare agli Oscar dopo aver fatto fare una tappa di pochi giorni soltanto nelle sale alle sue produzioni che includono, tra le papabili, anche “I due Papi” e “Dolemite is My Name”.

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