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Morto Bernhard Müller, se ne va grande amico della causa tibetana

Una regione che ha sempre affascinato Müller, che per origine era abituato alle montagne. KEYSTONE/AP/GREG BAKER sda-ats

(Keystone-ATS) È morto Bernhard Müller, politico UDC bernese e grande difensore della causa dei tibetani. Aveva 89 anni ed è venuto a mancare giovedì, si legge nell’annuncio funebre pubblicato oggi sui media locali.

Figlio di un contadino di montagna di una discosta valle dell’Oberland bernese è stato insegnante, biologo del comportamento, specialista di aiuto allo sviluppo, ma anche consigliere di stato (1974-1990) e – in concomitanza – consigliere nazionale (1979-1987).

Müller si è recato innumerevoli volte in Nepal (dove ha vissuto con la moglie e i figli), Tibet, India e Cina, partecipando a svariati progetti. In numerosi libri e in molte conferenze ha ricordato come l’occupazione del Tibet da parte di Pechino sia costata un milione di vite umane.

La sua voce si è levata anche in modo forte per criticare il silenzio in Svizzera del mondo politico e della diplomazia su quanto è avvenuto nel paese himalayano. Per tutta la vita ha lottato per cercare di favorire l’indipendenza della regione. Per il suo impegno è stato insignito anche di un premio per i diritti umani.

Ancora quale ultra ottantenne Müller viaggiava diverse volte all’anno in Nepal, continuando a seguire progetti. Ma nella sua lunga carriera non ha peraltro tralasciato l’attività in Svizzera: è stato anche presidente di Svizzera turismo e della Conferenza dei direttori cantonali dell’economia pubblica.

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