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La Borsa svizzera rimane negativa

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera rimane orientata al ribasso con l’indice SMI dei titoli guida che in fine di mattinata segna una flessione dello 0,77% a 9’584,74 punti, mentre l’indice complessivo SPI cede lo 0,68% a quota 11’592,36.

Tutte le Borse europee sono deboli con gli investitori che rimangono in attesa di sviluppi nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Si guarda anche al Medio Oriente, con le minacce di Donald Trump all’Iran, e al rialzo del prezzo del petrolio.

Sul fronte interno risulta particolarmente vistoso il calo di LafargeHolcim (-4,44%), che è però negoziata ex dividendo. Il gruppo ha distribuito agli azionisti 2.00 franchi per titolo. Deboli i pesi massimi difensivi: il colosso dell’alimentare Nestlé arretra dello 0,84%, ma scivolano anche i farmaceutici Roche (-0,32%), Novartis (-0,83%) e Alcon (-2,93%).

Tra i bancari UBS registra una variazione negativa dello 0,58% e Credit Suisse dell’1,04%. Tra i pochi titoli in progressione figurano Zurich Insurance (+0,09%), Swiss Re (+0,39%), Swisscom (+0,10%) e Richemont (+0,38%): l’altro titolo del lusso, Swatch, perde invece l’1,26%.

Sul mercato allargato perdite significative vengono fatte segnare da Julius Bär (-2,74%) a seguito di un declassamento da parte di UBS. Una raccomandazione di vendita emessa dalla stessa banca incide inoltre pesantemente su EFG (-7,32%).

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