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La Borsa svizzera chiude negativa, SMI -0,80%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso in ribasso la prima seduta della settimana con l’indice SMI dei titoli guida in flessione dello 0,80% a 9’582,08 punti. Pure l’indice complessivo SPI ha ceduto lo 0,80% a quota 11’578,95.

I mercati sono rimasti tendenzialmente deboli con gli investitori in attesa di nuovi sviluppi nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che ha visto Huawei finire nel mirino di Google e dei fornitori di semiconduttori. Si è guardato anche al Medio Oriente, con le minacce di Donald Trump all’Iran, e al rialzo del prezzo del petrolio.

Sul fronte interno è risultato particolarmente vistoso il calo di LafargeHolcim (-4,63% a 51.08 franchi), che è però stata negoziata ex dividendo. Il gruppo ha distribuito agli azionisti 2.00 franchi per titolo. Deboli i pesi massimi difensivi: il colosso dell’alimentare Nestlé è arretrato dello 0,49% (a 99.55 franchi), ma sono scivolati anche i farmaceutici Roche (-0,08% a 265.95 franchi), Novartis (-1,39% a 82.93 franchi) e Alcon (-2,52% a 60.44 franchi).

Tra i bancari UBS ha registrato una variazione negativa dello 0,66% (a 12.07 franchi) e Credit Suisse dell’1,29% (a 11.88 franchi). Fiacchi, nello stesso comparto finanziario, gli assicurativi Zurich Insurance (-0,03% a 326.00 franchi) e SwissLife (-0,52% a 459.20 franchi), mentre Swiss Re (+0,68% a 94.08 franchi) si è mantenuta decisamente a galla.

In controtendenza rispetto all’andamento del mercato si sono profilati anche Swisscom (+0,87% a 488.00 franchi) e Richemont (+0,33% a 73.34 franchi), dopo il forte aumento delle vendite annunciato venerdì scorso: l’altro titolo del lusso, Swatch, ha invece lasciato sul campo il 2,44% (a 271.80 franchi).

Sul mercato allargato perdite significative sono state fatte segnare da Julius Bär (-4,69% a 42.10 franchi) a seguito di un declassamento da parte di UBS. Una raccomandazione di vendita emessa dalla stessa banca ha inoltre inciso pesantemente su EFG (-6,48% a 6.64 franchi). Il produttore di semiconduttori AMS, dopo la disputa con Huawei, è sprofondato del 13,39% (a 37.13 franchi).

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