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La Borsa svizzera amplia perdite

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera amplia le perdite nel pomeriggio con l’indice SMI dei titoli guida che verso le 15.15 segna una flessione dell’1,03% a 9’560,02 punti, mentre l’indice complessivo SPI cede lo 0,96% a quota 11’560,25.

I mercati sono deboli con gli investitori che rimangono in attesa di sviluppi nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Si guarda anche al Medio Oriente, con le minacce di Donald Trump all’Iran, e al rialzo del prezzo del petrolio.

Sul fronte interno risulta particolarmente vistoso il calo di LafargeHolcim (-5,30%), che è però negoziata ex dividendo. Il gruppo ha distribuito agli azionisti 2.00 franchi per titolo. Deboli i pesi massimi difensivi: il colosso dell’alimentare Nestlé arretra dello 0,55%, ma scivolano anche i farmaceutici Roche (-0,38%), Novartis (-1,13%) e Alcon (-2,85%).

Tra i bancari UBS registra una variazione negativa dell’1,36% e Credit Suisse dell’1,87%. Fiacchi, nello stesso comparto finanziario, gli assicurativi Zurich Insurance (-0,55%), e SwissLife (-1,08%), mentre Swiss Re (+0,04%) si mantiene a galla. In controtendenza rispetto all’andamento del mercato si profilano Swisscom (+0,45%) e Richemont (+0,27%), dopo il forte aumento delle vendite annunciato venerdì scorso: l’altro titolo del lusso, Swatch, perde invece il 2,51%,

Sul mercato allargato perdite significative vengono fatte segnare da Julius Bär (-5,18%) a seguito di un declassamento da parte di UBS. Una raccomandazione di vendita emessa dalla stessa banca incide inoltre pesantemente su EFG (-6,76%). AMS sta perdendo il 14,3%.

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