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Komax: aumenta utile 2018 ma comincia male il 2019, crolla in borsa

Il logo dell'azienda sulla sede lucernese KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il gruppo industriale lucernese Komax ha realizzato nel 2018 un utile dopo le imposte di 52 milioni di franchi, il 23% in più dell’anno precedente.

Il risultato operativo Ebit è salito del 22% a 67 milioni. Il 2019 è però cominciato male e in borsa il titolo è oggi crollato.

Il margine Ebit è migliorato, passando dal 13,5 al 14,5%, ha comunicato la società di Dierikon (LU). I dati relativi a fatturato (+17% a 480 milioni) e alle nuove commesse (+10% a 497 milioni) erano già stati pubblicati in gennaio.

Al capitolo prospettive i vertici si mostrano prudenti. Nei primi due mesi del 2019 l’entrata di ordinazioni è risultata inaspettatamente debole. L’azienda si attende quindi nuovi ordinativi e fatturato in calo del 10-20% nel primo semestre. Anche il risultato sarà significativamente inferiore.

Nonostante la debolezza della domanda Komax intende comunque investire ulteriormente nella ricerca, nello sviluppo e nelle digitalizzazione. Così facendo l’Ebit subirà però una contrazione più marcata di quella che caratterizzerà i ricavi, mette in guardia la dirigenza.

L’anno si presenta molto impegnativo, in particolare nel comparto dell’industria automobilistica, alle prese con un clima di incertezza che, secondo l’impresa, va peraltro considerato passeggero. La società si dice quindi fiduciosa di poter raggiungere gli obiettivi fissati per il quadriennio 2017-2021.

Le novità odierne sono state accolte assai male in borsa, dove il titolo Komax è arrivato a perdere fino a circa il 20%. A preoccupare gli investitori, più ancora che le cifre sul 2018 risultate inferiori alle attese, è il peggioramento delle prospettive.

Fondato nel 1975 da Max Koch (da qui il nome Komax), il gruppo produce macchine utilizzate per lavorare i cavi e che vengono impiegate dai fornitori dell’industria automobilistica. L’impresa è attiva in oltre 60 paesi e dà lavoro a 2000 persone. È quotata alla borsa svizzera dal 1997.

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