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Francia: Parigi-Roma, un anno ad alta tensione diplomatica

Palazzo Farnese, sede dell'ambasciata di Francia a Roma KEYSTONE/AP/ANDREW MEDICHINI sda-ats

(Keystone-ATS) Con il ritorno dell’ambasciatore francese a Roma Christian Masset, sembrano distendersi, dopo una settimana di alta tensione diplomatica, i rapporti tra Italia e Francia.

La decisione clamorosa del Quay d’Orsay di chiamare in patria il rappresentante diplomatico per consultazioni, per la prima volta dalla fine della guerra, era arrivata, come ha scritto il ministero degli Esteri francese, dopo “diversi mesi di accuse ripetute, attacchi senza fondamento, dichiarazioni oltraggiose”.

In particolare, “la goccia che ha fatto traboccare il vaso” (per usare le parole di Le Figarò), è stato l’incontro, il 5 febbraio scorso, tra il vice premier Luigi Di Maio e una delegazione di gilet gialli a sud di Parigi in vista delle elezioni europee. “Una provocazione inaccettabile”, secondo il governo francese.

Nel corso dell’ultimo anno, comunque, tutta una serie di episodi ha contribuito ad alzare la tensione sul rapporto tra Roma e Parigi, condizionato da un confronto spesso aspro sul tema dell’immigrazione.

Come quello culminato, lo scorso 21 gennaio, con la convocazione al ministero degli Esteri francese della nostra ambasciatrice a Parigi, Teresa Castaldo, dopo le parole del vice premier Luigi Di Maio sulla “moneta coloniale”.

Il capo politico dei grillini, durante una manifestazione del M5S in Abruzzo, aveva affermato che “la Francia continua ad avere delle colonie di fatto, con il franco”. Parigi, secondo il ministro, usa tali risorse “per finanziare il suo debito pubblico” e parallelamente “indebolisce le economie di quei paesi da dove, poi, partono i migranti”. Dichiarazioni che il Quai d’Orsay, ricevendo l’ambasciatrice, aveva definito “inaccettabili”.

Al 30 marzo dello scorso anno risale invece il primo caso Bardonecchia, legato agli sconfinamenti contestati agli agenti francesi che si sono ripetuti anche in autunno. Condotta che ha spinto la Farnesina a convocare, il giorno dopo, l’ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, “non avendo ricevuto alcuna giustificazione per il grave atto (considerato del tutto al di fuori della cornice della collaborazione tra Stati frontalieri)”, spiegava in una nota il ministero degli Esteri.

A giugno 2018, la vicenda legata alla nave Aquarius, che attracca a Valencia dopo la chiusura dei porti italiani, fa alzare il tono dello scontro. La posizione del governo italiano è stata criticata in Francia ai più alti livelli e il 13 giugno il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, convoca alla Farnesina l’ambasciatore Masset e, data la sua assenza da Roma, riceve l’Incaricata d’Affari, Claire Anne Raulin.

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