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Domani tedeschi al voto, si teme boom populisti

Domani tedeschi al voto (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/AP/MARKUS SCHREIBER sda-ats

(Keystone-ATS) La Germania domani vota e oggi, fatti gli ultimi comizi, Angela Merkel e Martin Shulz avranno tirato un sospiro di sollievo. Perché la campagna elettorale “noiosa” ha comunque messo a dura prova i due candidati cancellieri.

Lei sfinita dai fischi dei populisti, che hanno provato a sopraffarla ad ogni uscita, Bild drammatizzando un po’ la descrive “stanca e sola”. Lui dai sondaggi, che lo hanno messo costantemente al muro.

E dai risultati che arriveranno a partire dalle 18, ci si aspetta una batosta per entrambi, anche se la cancelliera viene data per vincente. Mentre si teme l’esplosione della destra oltranzista di Alternative fuer Deutschland. Che dopo aver cambiato il panorama politico del Paese, potrà agire in parlamento, addirittura da terza forza e magari guidando l’opposizione.

È comunque chiaro che la partita per il futuro governo sia in mano ai piccoli partiti. Ago della bilancia potrebbero essere i liberali, pronti a un trionfale ritorno al Bundestag con Christian Lindner, e forse addirittura al governo, (neppure la formazione nero-gialla è esclusa). E molto importante sarà anche l’esito dei Verdi: il duo Oezdemir Goering-Eckardt è in ballo per una possibile coalizione giamaica. Infine, sarà interessante anche il risultato della Linke di Sahra Wagenknecht: nessuno ha mai escluso, finora, una soluzione – assai poco probabile – rosso-rosso-verde. E la fantasia di tutti si è scatenata, negli ultimi giorni, pur di evitare una nuova edizione della Grosse-Koalition.

La Merkel domani voterà a Berlino alle 14.30, e poi si recherà alla Konrad Adenauer Haus, per la festa post-voto. Schulz vota nella sua Wuerselen, alle 10.00, e poi rientra a Berlino, alla Willy-Brandt Haus.

Un sondaggio Emnid ha visto accorciare le distanze fra i due a 13 punti: Merkel avrebbe il 45% delle preferenze, Schulz il 32. I partiti per cui si potrà votare domani fino alle 18 sono 42, ma solo sei entreranno in parlamento, superando la soglia del 5%. Due in più del 2013.

Stando ai sondaggi, la Cdu-Csu è data come vincente con consensi fra il 34 e il 36%, ma comunque lontani dal 41,5% del 2013; l’Spd, fra il 21 e il 22%, in forte svantaggio, è lontana anche dal risultato dell’ultima volta, del 25,7%; Afd sarebbe fra l’11 e il 13%, col vento in poppa, anche se si pensa che quattro anni fa mancarono la soglia e presero il 4,7%; la Linke, fra il 9,5 e l’11%, meglio del 2013 quando prese l’8,6%; i Liberali fra il 9 e il 9,5%, potrebbero avere un ottimo risultato, rispetto al 4,8% di quattro anni fa, che li fece scivolare fuori dal Bundestag; i Verdi, fra il 7 e l’8%, sarebbero in una sorta di stallo, dal momento che la volta scorsa presero l’8,4%.

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