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Crollo ponte: scricchiola moncone, stop recupero beni

Il moncone est del ponte Morandi che sovrasta le abitazioni evacuate starebbe scricchiolando KEYSTONE/EPA ANSA/LUCA ZENNARO sda-ats

(Keystone-ATS) Scricchiolii sono stati uditi, nella notte e stamani, provenire dal moncone est di ponte Morandi e per questo motivo, in via precauzionale, i vigili del fuoco italiani hanno deciso di interrompere le operazioni di recupero.

A dare l’allarme alcuni cittadini. E’ stato escluso che fossero rumori causati dal vento e sono stati attivati accertamenti tecnici ancora in corso. Il recupero delle masserizie e degli oggetti personali dalle abitazioni evacuate è quindi sospeso.

La zona rossa rimane interdetta anche ai mezzi di soccorso in attesa dei risultati delle verifiche.

Carro ponte possibile causa

Intanto, secondo un esperto, il carro ponte – struttura che ha un peso nell’ordine di alcune tonnellate, montato per i lavori che erano già in corso da aprile sulla soletta del ponte – potrebbe aver avuto un ruolo nel crollo del viadotto Morandi. È il dubbio che, anche sulla scorta di articoli di stampa usciti in questi giorni, mette in campo Antonino Saggio, architetto e urbanista che insegna Progettazione Architettonica e Urbana all’università La Sapienza di Roma.

“I lavori in corso – afferma Saggio all’agenzia di stampa iatliana ANSA – in edilizia possono diventare una concausa, se non una causa di un crollo, quando si ha a che fare con un corpo già ‘malato’, come in questo caso. Mi chiedo se una delle cause della tragedia di Genova possa essere stato il peso di molte tonnellate del carro ponte in acciaio sulla struttura. E mi chiedo anche come mai nelle varie concause segnalate dalla commissione non venga citata la presenza del carro ponte e di importanti lavori in atto al momento del crollo”.

“Roma rifiuta l’offerta di Austrade”

Dal canto loro, i media internazionali mettono in risalto il rifiuto del governo italiano di accogliere l’offerta milionaria di Autostrade per l’Italia. “Roma rifiuta l’offerta di 500 milioni di euro da Autostrade” per la ricostruzione del ponte Morandi e i risarcimenti, è il titolo di spalla, in seconda pagina, sul Financial Times, con un richiamo in prima.

Il quotidiano londinese, che nei giorni scorsi aveva dedicato vari approfondimenti alla tragedia avvenuta a Genova, torna sull’argomento, per evidenziare la posizione di rigetto assunta dalla coalizione di governo, di fronte all’offerta della società Autostrade, riportando le dichiarazioni dei vicepremier italiano Luigi Di Maio (“Lo Stato non accetta elemosine da Autostrade”) e Matteo Salvini (“L’offerta “è solo il minimo sindacale”).

Nel servizio si sottolinea come l’amministratore delegato (ad) di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, pur non assumendosi la responsabilità per quanto avvenuto, poiché ha rimandato ai risultati dell’inchiesta in corso, si sia impegnato alla ricostruzione del ponte, entro otto mesi. Secondo l’ad, i costi iniziali per i lavori strutturali e i risarcimenti, potrebbero raggiungere velocemente 500 milioni di euro.

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