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Coronavirus in Italia: due le vittime, 59 i contagiati

Coronavirus in Italia: due le vittime, 59 i contagiati KEYSTONE/EPA/MATTEO CORNER sda-ats

(Keystone-ATS) Due morti e 59 contagiati tra Lombardia, Veneto e Piemonte. Paesi in isolamento, chiuse scuole, uffici, tribunali e università. Si estende il coronavirus in Italia che, al momento, è il primo Paese europeo per numero di casi positivi al Covid-19.

Il centro del focolaio è Basso Lodigiano, in particolare il Pronto soccorso e l’ospedale di Codogno, dove sono passati quasi tutti i contagiati lombardi, ed anche i tre che si trovano in Emilia Romagna e quello torinese. Proprio lì la seconda vittima, una 77enne di Casalpusterlengo, era stata in contatto con il cosiddetto ‘Paziente 1’, il 38enne di Codogno le cui condizioni restano gravi anche se stabili (in serata i suoi genitori sono stati prelevati dalla loro abitazione con l’ambulanza biocontenitiva). L’anziana, che aveva varie patologie, è stata trovata morta a casa. Il tampone post mortem ha dato risultato positivo, ma, ha precisato l’assessore lombardo Giulio Gallera, “ad oggi non possiamo dire se è morta a causa del coronavirus o per altre situazioni”. Tra i positivi anche una coppia di medici del Pavese, lei pediatra che lavorava proprio nella zona di Codogno. Il contagiato piemontese, un quarantenne torinese che lavora a Cesano Boscone (Milano), si è ammalato dopo esser entrato in contatto con il “ceppo lombardo”. In quest’area che comprende 11 comuni, oltre 50mila persone sono state esonerate dal servizio da amministrazioni ed aziende. E l’infezione arriva anche alle porte di Milano: a San Donato Milanese un 78enne ricoverato al San Raffaele è risultato positivo al Covid. Mentre l’amico del 38enne di Codogno che era stato a cena con lui dopo essere tornato dalla Cina, non ha mai avuto il coronavirus, secondo i test fatti: dunque non è lui il ‘paziente zero’.

In Veneto l’area sensibile si concentra invece a Vo’ Euganeo, comune padovano dove risiedeva la prima vittima del virus, il 78enne Adriano Trevisan. Dal paesino di tremila abitanti arrivano dieci contagiati veneti; l’undicesimo è di Mira (Venezia). E a Vo’ 8 cittadini cinesi che gestiscono un’attività imprenditoriale, da cui potrebbe essere partito il contagio, sono stati portati in ospedale per verifiche sul loro stato di salute. Nell’ospedale di Schiavonia, dove è morto Trevisan, sono ben 450 le persone (300 pazienti e 150 dipendenti della struttura) tenute bloccate per essere sottoposte all’esame del tampone. Nei prossimi giorni prevista l’evacuazione della struttura per la ‘bonifica’. La vicina Regione Friuli Venezia Giulia ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 31 luglio.

Notizie positive invece dallo Spallanzani di Roma, dove il cittadino cinese ricoverato insieme alla moglie, primo caso registrato in Italia, “si è negativizzato”, mentre il giovane ricercatore italiano, anche lui contagiato e poi risultato negativo, è stato dimesso in giornata.

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