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CF: lavoro, rafforzare manodopera residente e tutelare anziani

Il governo intende assicurare prestazioni transitorie agli over 60 che hanno esaurito il diritto all'indennità e che, nonostante gli sforzi, non riescono più a trovare un impiego (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Le imprese elvetiche devono reclutare il più possibile in Svizzera i lavoratori di cui hanno bisogno. Perciò il Consiglio federale ha disposto oggi una serie di misure, in particolare a favore degli anziani.

Le proposte dell’esecutivo sono state illustrate in una conferenza stampa a Berna dai consiglieri federali Alain Berset e Karin Keller-Sutter. Secondo il governo, nei prossimi anni la domanda di forza lavoro qualificata aumenterà ulteriormente, anche a livello internazionale, e l’evoluzione demografica intensificherà la battaglia per accaparrarsela. In effetti, stando alle stime, dal 2035 a 100 lavoratori corrisponderanno 50 pensionati, con quest’ultimi in incremento nei confronti della popolazione attiva, un trend che si osserva in molti Paesi.

La libera circolazione con l’Unione europea aiuta a reclutare stipendiati all’estero senza lungaggini burocratiche, ma non bisogna abusarne, ha detto Keller-Sutter. Con le misure annunciate oggi, il Consiglio federale vuole sfruttare ancor di più il potenziale indigeno di lavoratori.

L’obiettivo dei provvedimenti è di migliorare la competitività dei lavoratori più in là con l’età, agevolare l’accesso al mercato del lavoro per chi fatica a trovare un impiego e perfezionare l’inserimento professionale degli stranieri residenti in Svizzera.

Inoltre, il governo intende assicurare prestazioni transitorie agli over 60 che hanno esaurito il diritto all’indennità e che, nonostante gli sforzi, non riescono più a trovare un impiego. Questo garantirebbe loro il fabbisogno vitale fino al raggiungimento del pensionamento ordinario.

Anche l’integrazione degli stranieri residenti su suolo elvetico va perfezionata. Tenendo conto dell’avvio molto promettente del pretirocinio d’integrazione, introdotto nel 2018, che ha preparato a un apprendistato oltre 700 fra giovani rifugiati e persone ammesse provvisoriamente, il governo ha deciso di estendere questo programma anche a ragazzi e giovani adulti al di fuori del settore dell’asilo.

Il volume degli investimenti per rafforzare il potenziale della forza lavoro residente ammonta a circa 300 milioni di franchi. Tra il 2020 e il 2022, 62,5 milioni saranno versati annualmente nel programma di incentivazione degli uffici regionali di collocamento a favore dei disoccupati più anziani. I costi per le prestazioni transitorie sono invece stimati, per l’anno dell’introduzione, a circa 95 milioni, ha affermato Berset basandosi sui dati del 2018, a suo dire “rappresentativi”.

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