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Borsa svizzera chiude in negativo, SMI -1,14%

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso la seduta in territorio negativo, con l’indice dei titoli guida SMI in flessione dell’1,14% a 8’459,93 punti, mentre il listino complessivo SPI è arretrato dell’1,08% a quota 10’163,72.

Sui mercati hanno pesato in sottofondo le preoccupazioni per le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre sul fronte interno la giornata è stata caratterizzata dall’annuncio della Banca nazionale svizzera (BNS) che, come previsto, ha deciso di mantenere i tassi di riferimento invariati proseguendo sulla via di una politica monetaria espansiva.

L’istituto di emissione ha giudicato peraltro “fragile” la situazione sul mercato dei cambi e se necessario si è detta pronta ad intervenire. Per il 2018 la BNS ha confermato la sua previsione di crescita del prodotto interno lordo di circa il 2%.

Sulla piazza zurighese sono apparsi deboli i titoli bancari, con UBS che ha lasciato sul terreno l’1,41% (a 15,07 franchi) e Credit Suisse che ha ceduto l’1,84% (a 14,95 franchi). Più contenute le perdite subite da Julius Bär (-0,96% a 57,98 franchi). Oggi la BNS ha fatto sapere che le misure introdotte in Svizzera per risolvere la problematica del “too big to fail” hanno rafforzato la stabilità degli istituti e ridotto i rischi economici. Tendenza al ribasso anche per gli assicurativi Zurich Insurance (-0,95% a 292,50 franchi), Swiss Re (-1,93% a 85,22 franchi) e Swiss Life (-1,20% a 336,40 franchi).

L’andamento della borsa è stato trascinato verso il basso dal gigante dell’alimentare Nestlé, in flessione dell’1,29% a 73,72 franchi, ma anche dai farmaceutici Novartis (-0,78% a 73,44 franchi) e Roche (-0,44% a 215,50 franchi). Il trend negativo ha riguardato pure i titoli del lusso, malgrado stamane la Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH) abbia comunicato un aumento a maggio delle esportazioni del 5,3% su un anno, a 1,8 miliardi di franchi, spinte soprattutto da Hong Kong. Swatch ha fatto un tonfo del 2,46% (a 463,60 franchi) e Richemont dell’1,87% (a 86,16 franchi).

I titoli ciclici, più sensibili alle variazioni congiunturali, hanno sofferto dei timori relativi alla guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti, le cui conseguenze potrebbero essere più gravi di quanto previsto inizialmente: ABB in particolare ha ceduto l’1,88% (a 21,94 franchi). Sul mercato allargato Meyer Burger è indietreggiata del 6,10% (a 0,89 franchi) e Tornos del 6,25% (a 10,50 franchi)

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