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Borsa svizzera chiude in crescita

(Keystone-ATS) Partita col piede giusto, la Borsa svizzera ha ampliato i guadagni nel corso della giornata: in chiusura, l’indice principale SMI ha intascato un +1% a 9825.59 punti. L’indice completo SPI si è fermato a 11’947.89 punti, in progressione dell’1,03%.

Tutti i titoli del listino principale hanno chiuso sopra la parità. Hanno sostenuto gli scambi, in particolare, gli acquisti su Roche (+0,55% a 274,70 franchi), Nestlé (+1,22% a 109.08 franchi) e Novartis (+0,42% a 87,89 franchi).

Oggi, il gigante farmaceutico basilese ha comunicato di aver promesso al Senato americano che fornirà le informazioni richieste in relazione alla manipolazione di dati nei test per il farmaco Zolgensma.

L’agenzia americana per i medicinali (FDA) accusa Novatis di averle trasmesso dati manipolati nel quadro della procedura di omologazione dello Zolgensma. La terapia genica, del costo stimato in 2,1 milioni di dollari, è stata sviluppata dal laboratorio americano AveXis, acquisito nel maggio 2018 per 8,7 miliardi di dollari da Novartis.

Tra gli altri titoli in evidenza si segnalano UBS (+1,23% a 10,26 franchi) e Credit Suisse (+1,36% a 11,20 franchi), ma che Zurich (+1,18% a 351,20 franchi), Swiss Life (+1,77% a 471,90 franchi) e Swiss Re (+0,71% a 99,52 franchi).

In spolvero anche i ciclici LafargeHolcim (+2,11% a 46,94 franchi), Lonza (+1,72% a 348,30 franchi), Sika (+1,42% a 139,70 franchi), Adecco (+1,17% a 51,70 franchi), ABB (+1,30% a 18,30 franchi).

Bene anche i titoli del lusso, con Swatch in progressione dell’1,26% a 265,10 franchi e Richemont dell’1,73% a 75,18 franchi

Sul mercato allargato, Metall Zug ha perso l’1,98% a 1980 franchi. La società ha chiuso il primo semestre dell’anno con una perdita netta di 5,9 milioni di franchi, contro un utile di 22,6 milioni un anno fa. Sul risultato hanno pesato gli accantonamenti per la decontaminazione del suolo presso lo stabilimento principale di Zugo (14 milioni), oltre a costi supplementari e a un contesto economico difficile.

Il fatturato, sul quale ha influito positivamente l’acquisizione del gruppo Haag-Streit nel marzo del 2018, è salito del 4,0% a 576,5 milioni. Al netto di questo fattore, e senza tener conto degli effetti di cambio, la crescita organica è stata negativa del -1,4%. I dati sono peggiori di quelli previsti dagli analisti interpellati dall’agenzia Awp.

In marzo la società ha avviato una profonda riorganizzazione. Il presidente del consiglio di amministrazione Heinz Buhofer prenderà in mano il processo di trasformazione di V-Zug. Per fare ciò assumerà ad interim, dal primo settembre, la direzione della filiale, in attesa di un volto nuovo. L’attuale CEO, Dirk Hoffmann, passerà alla casa madre.

Oltre a lavatrici e cucine, il portafoglio del gruppo comprende anche prodotti per ospedali, per l’industria farmaceutica (Belimed) e macchine per la produzione di cablaggi per auto o sistemi di telecomunicazione (Schleuniger).

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