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Borsa svizzera: il virus fa paura, mattinata in ribasso

(Keystone-ATS) La borsa svizzera prosegue la mattinata in ribasso, sulla scia della paura causata dal nuovo virus: alle 11.15 l’indice dei valori guida SMI segnava 10’693,72 punti, giù dell’1,44% rispetto a venerdì, mentre il listino globale SPI perdeva l’1,48% a 12’955,70 punti.

I mercati temono un contagio globale del coronavirus: in cerca di sicurezza gli investitori abbandonano le azioni per buttarsi su obbligazioni e oro. Sui mercati valutari il franco ha confermato la sua funzione di bene rifugio – la moneta elvetica ha stabilito nuovi massimi pluriennali sull’euro, scambiato a meno di 1,07 – mentre il prezzo del petrolio è in caduta libera.

A livello di singoli titoli la paura di un’emergenza sanitaria in Cina sta affossano i valori del segmento del lusso, Swatch (-3,58%) e Richemont (-2,83%). In netta difficoltà sono anche le azioni più sensibili ai cicli economici come ABB (-2,54%), Adecco (-2,19%), LafargeHolcim (-3,54%) e Sika (-2,37%); Geberit (-0,73%) limita le perdite.

Il rosso acceso è il colore che contraddistingue i bancari UBS (-1,94%) e Credit Suisse (-2,05%). Le vendite del comparto finanziario interessano comunque anche gli assicurativi Zurich (-1,21%), Swiss Life (-1,34%) e Swiss Re (-1,40%).

In contro tendenza si muove Givaudan (+1,46%), che venerdì ha presentato i risultati 2019. Non riescono invece a sottrarsi alla corrente generale i pesi massimi difensivi Nestlé (-1,01%), Novartis (-1,41%) e Roche (-1,56%).

Nel mercato allargato il coronavirus e i conseguenti attesi minori viaggi di turisti cinesi hanno un impatto su Dufry (-4,76%), Flughafen Zürich (-2,14%) e Jungfraubahn (-5,22%).

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