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Bonnie e Clyde, non solo banditi, anche poeti

Una foto non datata de banditi Bonnie Parker e Clyde Barrow. KEYSTONE/AP NY/STR sda-ats

(Keystone-ATS) Non solo banditi, anche poeti. Tra una rapina e l’altra i leggendari Bonnie Parker e Clyde Barrow scrivevano versi.

Un libretto in rima appartenuto alla coppia da poco scoperto e messo all’asta assieme a un nucleo di fotografie rivela che anche Clyde, non sono Bonnie, si era cimentato con la poesia.

Versi di Bonnie erano già noti e offrono uno spiraglio sulla vita della coppia per 21 mesi in fuga nell’America della Grande Depressione, tra rapine alle banche, piccoli negozi e pompe di benzina.

Ma il taccuino di pelle verde, che la casa d’aste Heritage offrirà all’incanto in aprile, contiene anche una composizione in 13 stanze scritta di pugno dal suo compagno di scorrerie. Clyde, nei suoi versi infarciti di “gangster-ese” e errori di ortografia, si giustifica a suo modo per la sua vita da criminale: “Non vogliamo far male a nessuno, ma per mangiare dobbiamo rubare. E se ci scappa una sparatoria per vivere a questo modo, così sia”.

Il taccuino offerto in vendita da un nipote di Clyde è in realtà un annuario datato 1933. Non è chiaro come i due banditi ne fossero entrati in possesso – la casa d’aste Heritage afferma che fu probabilmente buttato dal suo originale proprietario – ma ben presto i due super-ricercati lo usarono per affidargli i loro versi.

Una versione completa del poema più noto di Bonnie intitolato la “Storia di Bonnie e Clyde” fu infatti scritta proprio sul taccuino, ma poi strappata e conservata in una busta (versi sparsi del poema restano qui e lì nel volume). Il poema di Clyde sembra essere una risposta diretta all’opera di Bonnie: “Bonnie ha già scritto un poema, la storia di Bonnie e Clyde. Ora provo anch’io a scrivere una poesia, con lei che viaggia al mio fianco”.

Bonnie aveva 23 anni, Clyde 24 quando furono crivellati a morte di pallottole in un’imboscata della polizia nel 1934 in Louisiana. La coppia, già famosa all’epoca anche grazie alla vanità dei due banditi sensibili al fascino della notorietà, lo divenne ancor di più quando nel 1967 usci’ il film di Arthur Penn “Gangster Story” con Faye Dunaway e Warren Beatty: un’opera-pilastro degli anni Sessanta e pietra miliare della nuova cinematografia americana.

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