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Berna: Kunstmuseum vende quadro di Manet in Giappone

Il dipinto di Edouard Manet appena venduto KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il Kunstmuseum di Berna ha venduto per quattro milioni di dollari un dipinto di Edouard Manet – proveniente dal lascito Gurlitt – a una collezione di Tokyo. Con il ricavato sarà colmato il deficit del museo bernese.

L’opera, intitolata “Marine, temps d’orage”, del 1873, è stata recentemente prestata al National Museum of Western Art (NMWA) di Tokyo in occasione dei 60 anni dell’istituzione.

All’inizio del XX secolo apparteneva a un industriale giapponese che viveva a Parigi. Durante il suo soggiorno in Europa aveva costituito un’importante collezione d’arte per un museo del suo Paese. Per ragioni finanziarie era però stato costretto a tornare in Giappone abbandonando il suo progetto e lasciando quasi 400 opere a Parigi.

Durante l’occupazione nazista i quadri erano stati conservati nei pressi della capitale francese. Per coprire le spese di stoccaggio, un ufficiale della marina giapponese ne aveva venduti venti, tra i quali proprio “Marine, temps d’orage”, finito in seguito nelle mani di Cornelius Gurlitt.

Nel 1959 la Francia ha restituito le opere al Giappone, ciò che ha permesso la creazione del museo NMWA. La collezione Gurlitt, ricca di 1500 opere, è stata invece ereditata dal Kunstmuseum di Berna nel 2014. L’istituzione bernese ha creato una task force incaricata di accertare la provenienza di ogni opera, riservandosi il diritto di venderne alcune in caso di costi eccessivi legati alle ricerche.

Il quadro torna pertanto al NMWA, istituzione alla quale è storicamente legato, sottolinea il Kunstmuseum in una nota odierna. Torna inoltre in una collezione della quale faceva parte all’inizio del XX secolo. I quattro milioni di dollari permettono al museo di Berna di colmare il suo deficit, che è di circa quattro milioni di franchi.

Il Kunstmuseum precisa infine di non voler in nessun caso arricchirsi sfruttando la collezione Gurlitt. Eventuali guadagni saranno reinvestiti esclusivamente nelle ricerche sulla provenienza delle opere.

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