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Basilea Città e Basilea Campagna: niente fusione ospedali cantonali

L'ospedale universitario di Basilea KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS sda-ats

(Keystone-ATS) Gli aventi diritto di voto di Basilea Città hanno affossato oggi alle urne la fusione dell’Ospedale universitario di Basilea (USB) e dell’Ospedale cantonale di Basilea Campagna (KSBL) in un unico ente, anche se gli abitanti di Basilea Campagna hanno detto sì.

Si sarebbe trattato di una prima in Svizzera.

Ai votanti sono stati sottoposti due accordi intercantonali che per il successo dell’operazione dovevano essere entrambi approvati dai votanti di tutti e due i cantoni. Il primo testo non era contestato e mira a intensificare la collaborazione ospedaliera fra i due cantoni. A Basilea Città esso è stato accolto nella misura del 67,28%, a Basilea Campagna del 76,97%.

Il secondo aveva invece sollevato diverse opposizioni e proponeva di riunire i nosocomi pubblici dei due cantoni nella società anonima “Ospedale universitario del nord-ovest”. I votanti di Basilea Città hanno respinto il testo con una proporzione del 55,95%, quelli di Basilea Campagna l’hanno per contro accolto con il 66,63% dei suffragi.

In quest’ultimo cantone è pure stata approvata – con il 69,71% di voti favorevoli – una revisione di legge complementare alla fusione. Anche questo risultato è obsoleto in seguito al no all’unione da parte di Basilea Città.

Nessuno degli ospedali interessati dalla potenziale fusione – il KSBL conta sedi a Liestal, Bottmingen, Laufen e Binningen – sarebbe stato chiuso, ma in molti casi ci sarebbe stata una nuova ripartizione dei compiti e una riduzione dei posti-letto. I responsabili dei due dipartimenti della sanità prevedevano risparmi dell’ordine di 70 milioni di franchi l’anno.

Complessivamente i due nosocomi generano un giro d’affari di oltre 1,5 miliardi di franchi e contano 8’300 posti a tempo pieno, di cui 400 sarebbero stati soppressi; i sindacati temevano che gli impieghi cancellati sarebbero perfino stati 600.

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