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Banche svizzere, immagine perlopiù positiva

Gli istituti finanziari elvetici non sono malvisti. KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA BELLA sda-ats

(Keystone-ATS) Le banche svizzere godono in seno alla popolazione di un’immagine perlopiù positiva, paragonabile a quella che avevano prima della grave crisi finanziaria del 2008 che ha scosso il settore.

È quanto risulta da un sondaggio – eseguito con cadenza biennale – pubblicato oggi dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB). Dall’indagine – realizzata per conto dei banchieri dall’istituto di ricerca gfs.bern su un campione di mille persone in tutta la Svizzera (margine di errore +/-3%) – emerge che il 51% degli intervistati ha definito il proprio atteggiamento nei confronti delle banche “positivo” e il 7% “molto positivo”. Nell’indagine del 2017, tali percentuali erano inferiori: 44% “positivo” e 5% “molto positivo”. Il 29% del campione – invariato rispetto a due anni fa – non era né per l’uno né per l’altro criterio. Il 13% ha espresso un giudizio negativo nei confronti degli istituti di credito, in flessione rispetto al 21% del 2017.

Per il 91% degli intervistati, il settore finanziario svolge un ruolo “piuttosto” o “molto importante” per l’economia nel suo complesso, un valore attribuito anche all’industria chimica e farmaceutica. Ciò pone entrambe i settori davanti alle telecomunicazioni, l’informatica, il turismo (88% cadauno) e l’industria delle macchine (86%).

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