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Banche: hanno sempre pagato ricattatori informatici, dice Grübel

L'ex numero uno di UBS e CS Oswald Grübel (archivio). sda-ats

(Keystone-ATS) In passato le banche svizzere sono state regolarmente ricattate da loro dipendenti informatici e hanno pagato affinché non circolassero delicate informazioni sui loro clienti evasori del fisco.

Lo rivela Oswald Grübel, il celebre manager che partito da condizioni difficili – era orfano nella DDR – ha scalato fino ai piani alti del potere bancario elvetico, arrivando ad essere il numero uno dapprima di Credit Suisse e poi di UBS.

“È incredibile quanto rapidamente le pressioni straniere abbiano polverizzato il segreto bancario”, afferma Grübel in un’intervista pubblicata oggi dal Blick. “Si sarebbe dovuto prevederlo. Negli anni precedenti la crisi, il personale informatico ricattava regolarmente i dirigenti delle banche, rubando CD contenenti dati di evasori fiscali. Si pagavano 100’000 franchi e la questione veniva dimenticata. Questo è non è diventato di dominio pubblico allora”.

Oggi stando al Blick Grübel si limita ad amministrare il suo denaro: sull’arco di un mese per tre settimane è in Svizzera, mentre per una settimana vive vicino a Marbella, in Andalusia.

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