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Aziende petrolio: non vi piace carburante? produrremo più plastica

Per evitare di produrre carburante le società petrolifere si stanno lanciando nella fabbricazione ancora più massiccia di plastica. KEYSTONE/EPA/LEGNAN KOULA sda-ats

(Keystone-ATS) Per evitare di produrre carburante le società petrolifere si stanno lanciando nella fabbricazione ancora più massiccia di plastica: nei prossimi sette anni i volumi aumenteranno di un terzo, afferma l’esperto David Azoulay.

“Oggi i produttori di plastica sono essenzialmente i grandi gruppi petroliferi: Exon, Shell e le altre”, spiega in un’intervista alla radio RTS lo specialista presso il Center for International Environmental Law (CIEL), una organizzazione non governativa con uffici a Ginevra e Washington.

Un tempo veniva fabbricata su una parte del petrolio che non veniva utilizzata, la frazione leggera. “Vi è stato però un vero cambiamento sistemico nel corso dell’ultimo decennio, che è stato l’esplosione del gas da scisti bituminosi negli Stati Uniti.” Grazie al fracking (fratturazione idraulica) vengono infatti estratti grandi quantità di etano, che è più facile da trasformare in plastica.

“La combinazione di questa esplosione di gas di scisto e della pressione sempre più forte sulle imprese del settore per limitare la trasformazione del petrolio in carburante ha portato a una strategia molto trasparente da parte di queste aziende, che è stato di dire: visto che non possiamo più fare carburanti la nostra prossima fonte di guadagni sarà produrre più plastica”, argomenta l’esperto.

“Da 5-6 anni si assiste a investimenti di diverse centinaia di miliardi di dollari il cui risultato sarà un aumento della produzione di plastica di circa il 30-35% nei prossimi sette anni”, osserva Azoulay, che aggiunge: “una cosa enorme”.

Molta della produzione avverrà negli Stati Uniti, ma si tratta di una tendenza globale. Ad esempio una società porta il gas dall’America al Belgio, dove produce plastica. Anche in Arabia Saudita si stanno creando grandissime installazioni. La Cina opera invece in modo diverso: produce plastica a partire dal carbone, cosa che è più cara, ma il paese ha talmente tanto carbone che non può più bruciare per produrre energia che ha creato una nuova filiera.

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