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Assicuratori malattia trovano accordo, basta telemarketing a freddo

Accordo raggiunto per ridurre le moleste telefonate di marketing. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Basta fastidiose telefonate di persone che propongono un cambio di cassa malattia: gli assicuratori hanno raggiunto un accordo riguardo alle cosiddette “chiamate a freddo”, come pure per il pagamento delle provvigioni agli intermediari.

L’intesa, a carattere volontario, concerne sia l’assicurazione di base che quelle complementari ed entrerà in vigore il primo gennaio 2021.

Le telefonate pubblicitarie da parte delle compagnie di assicurazione sanitaria sono da diversi anni fonte di fastidio. Consapevoli della situazione e dopo un fallimentare tentativo di autoregolamentazione, le due associazioni di categoria curafutura e santésuisse hanno deciso di procedere a un nuovo accordo settoriale.

L’intesa disciplina la collaborazione con gli intermediari che procedono al telemarketing: stabilisce norme vincolanti in materia di qualità della consulenza e di remunerazione nell’acquisizione di clienti.

L’elemento centrale dell’intesa è la rinuncia degli assicuratori a ricorrere alle chiamate a freddo: non dovrebbero quindi più esserci telefonate indesiderate da parte di intermediari. Inoltre è stato deciso di limitare la provvisione versata agli operatori esterni a un massimo di 70 franchi per l’assicurazione di base e all’equivalente di un premio annuo per l’assicurazione complementare.

L’accordo permetterà di applicare sanzioni incisive in caso di inosservanza: un tribunale arbitrale, composto di un rappresentante di ciascuna delle due associazioni di categoria e di un rappresentante della Fondazione per la protezione dei consumatori, potrà infliggere multe fino a 100’000 franchi per l’assicurazione di base e fino a mezzo milione di franchi per l’assicurazione complementare.

All’accordo, concluso su base volontaria, hanno già aderito 40 assicuratori malattia, ovvero circa il 90% delle casse attive sul territorio elvetico. Tra di esse non figura tuttavia il gruppo Sanitas, ad esempio, che conta più di 800’000 assicurati.

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