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Acciaio: la Svizzera contraria a restrizioni UE

Oggi è prevista una riunione del comitato misto sulle esportazioni svizzere di acciaio verso l'UE KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera ha ribadito la propria opposizione alle restrizioni europee che limitano le esportazioni di prodotti siderurgici verso l’Unione. Il tema è stato al centro del 66esimo incontro del comitato misto Svizzera-UE, svoltosi oggi a Bruxelles.

L’UE, in risposta ai dazi americani imposti da Donald Trump per proteggere l’acciaio statunitense, ha introdotto a sua volta nel luglio 2018 misure anti-dumping verso i paesi terzi: ha cioè fissato dei contingenti, superati i quali vengono applicati dazi del 25%. Tali contingenti avrebbero dovuto essere aumentati del 5% all’anno, ma nello scorso maggio la percentuale è stata ridotta al 3%.

Si tratta di modifiche che rischiano di limitare ulteriormente gli scambi bilaterali nonché di danneggiare l’industria elvetica, fortemente legata alla produzione siderurgico-automobilistica europea, afferma la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) in un comunicato odierno. “La Svizzera, si legge nella nota, continua quindi a dirsi contraria all’introduzione di restrizioni comunitarie in questo settore”.

La situazione, almeno per ora, non appare allarmante. Gli ultimi dati disponibili indicano che i contingenti sulle esportazioni svizzere verso l’UE “sono sufficienti”, a causa del rallentamento della crescita economica. La domanda è diminuita, ciò che ha portato a un calo dell’export di prodotti siderurgici verso l’Europa.

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