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È morto a Basilea lo scrittore tedesco Dieter Forte

Lo scrittore e drammaturgo tedesco Dieter Forte si è spento lunedì a Basilea all'età di 83 anni (foto d'archivio) KEYSTONE/AYSE YAVAS sda-ats

(Keystone-ATS) Lo scrittore e drammaturgo tedesco Dieter Forte, autore sensibile alle lezioni della storia rilette in chiave contemporanee, è morto lunedì a Basilea all’età di 83 anni.

Autore di nove drammi teatrali e dodici romanzi, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio letterario di Brema, il Premio Heinrich Heine e il Premio Hans Erich Nossack.

Nato il 14 giugno 1935 a Düsseldorf, Forte iniziò la carriera nel mondo del teatro come assistente alla regia lavorando in vari palcoscenici tedeschi, fino a raggiungere il teatro di Basilea, città nella quale si è stabilito nel 1968.

Il suo primo grande successo fu il dramma “Martin Lutero e Tommaso Munzer” (1970, tradotto in italiano nel 1974), originale esperimento di teatro politico-documentario, incentrato sulla Riforma protestante e la guerra dei contadini, dibattendo il rapporto tra ideologia e interessi economici con il linguaggio diretto del nostro tempo.

Diventato un successo mondiale, il dramma è stato messo in scena in più di cinquanta teatri e tradotto in nove lingue, dando inizio a una trilogia teatrale sulla civiltà europea: nel 1978 è apparso “Jean Henry Dunant o l’introduzione della civiltà” e nel 1983 “Il labirinto dei sogni o Come separare la testa dal corpo”.

Dalla fine degli anni ’80, Dieter Forte ha lavorato esclusivamente su una nuova trilogia romanzesca. Nel 1992 ha pubblicato “Il modello”, che racconta la storia di una famiglia italo-francese di tessitori di seta e di una famiglia polacca di minatori, entrambe in fuga dalla Germania per motivi politici, religiosi ed economici.

Nel 1995 è uscito “Il ragazzo con le scarpe insanguinate”, storia di un’infanzia durante la Seconda guerra mondiale esposta al terrore nazista e ai bombardamenti. Infine nel romanzo “In memoria” (1998) descrive la fine della Seconda guerra mondiale e i primi anni della ricostruzione dal punto di vista di un bambino di dieci anni.

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