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Trump in Giappone, primo a incontrare il neo imperatore

Il presidente Donald Trump e la First Lady Melania mentre arrivano all'aeroporto di Tokyo KEYSTONE/EPA JIJI PRESS sda-ats

(Keystone-ATS) Donald Trump e Melania sbarcano in Giappone aprendo il valzer di una quattro giorni di incontri che vede nel faccia a faccia con il nuovo imperatore Naruhito il momento centrale.

Nella girandola di appuntamenti organizzati dal premier Shinzo Abe per corteggiare il presidente americano incombono però due dossier pesanti: da un lato la Corea del Nord tornata a lanciare missili e dall’altro le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina che stanno rallentando la già asfittica economia giapponese.

Per Abe la posta in gioco è alta, soprattutto in vista delle elezioni. E proprio per questo ha messo a punto per Trump una visita in pompa magna: dal torneo di sumo con il trofeo “Trump” all’incontro con il nuovo imperatore passando per un ricevimento di stato.

Il tycoon sarà il primo leader mondiale a incontrare Nahurito, sotto il quale il Giappone si augura di aprire un’era di “Reiwa”, ovvero di “bella armonia”. Un concetto questo che Abe vorrebbe proiettare e applicare anche nei suoi rapporti con Trump, inizialmente scettico ad accettare l’invito ufficiale della visita. Solo dopo che Abe gli ha spiegato che incontrare l’imperatore è qualcosa di molto più importante del Superbowl Trump ha ceduto.

Ma la visita prevalentemente simbolica del presidente americano in Giappone, dove è atteso di nuovo alla fine di giugno per il G20, è complicata dai nodi politici. A cominciare da quello della Corea del Nord, che vede Abe in prima fila, disposto anche a incontrare Kim Jong un. “Un incontro potrebbe essere utile”, ha commentato John Bolton, il falco consigliere alla sicurezza nazionale di Trump, senza risparmiare critiche a Pyongyang per i lanci recenti di missili. Nonostante tutto però gli Stati Uniti vogliono continuare a dialogare con la Corea del Nord.

C’è poi il capitolo Iran, altro tema spinoso, con Trump che ha appena annunciato l’invio di 1.500 soldati in Medio Oriente e ha autorizzato, scavalcando il Congresso, la vendita di armi ad Arabia Saudita ed Emirati. Dal canto suo il Giappone ha rapporti diplomatici e culturali con l’Iran: Tokyo non ha nascosto la propria contrarietà al ritiro americano dall’accordo sul nucleare iraniano. Secondo indiscrezioni riportate dalla stampa giapponese, Abe sta lavorando a una visita in Iran in giugno per incontrare il presidente Hassan Rohani e cercare una mediazione.

Altro tema sono gli scambi commerciali. Gli Stati Uniti e il Giappone stanno lavorando a un accordo bilaterale, ma le trattative si stanno rivelando più difficili del previsto. “Sarà un accordo un po’ più giusto per gli Stati Uniti”, ha detto Trump incontrando gli uomini d’affari giapponesi, incluso Akio Toyoda, il presidente di Toyota. Nell’ultima settimana Toyoda ha usato parole dure contro Trump, criticandolo per l’ipotesi di dazi all’import di auto negli Stati Uniti. Alle tensioni bilaterali si sommano gli effetti della guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina sull’economia giapponese, le cui prospettive – secondo l’ultima analisi del governo – sono peggiorate. L’agenda dei due leader si presenta quindi ricca, e la posta in gioco è alta soprattutto per Abe.

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