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Svizzera, un paese per base jumpers?

I paracadutisti che si lanciano da edifici, ponti e pareti rocciose, attratti dalla morfologia del Paese; l'Upi: 59 morti dal 2000 al 2014

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Base jumping, è lo sport praticato dai paracadutisti che, dopo essersi lanciati centinaia e centinaia di volte da un aereo, cercano un brivido in più e decidono di saltare da un edificio, da un ponte o dalla parete di una montagna.

Uno sport estremo, sul filo della legalità, che trova in Svizzera terra fertile, grazie alla morfologia del Paese. A nord delle Alpi, il base jumping è abbastanza diffuso, a sud inizia a prendere piede.

Nel reportage , incontriamo uno uno dei pochi ticinesi che praticano base jumping. Ci racconta di questa sua passione che lo accompagna da un anno, dopo oltre 200 salti fatti con il paracadute. Lo fa mantenendo l’anonimato: “Attorno a questo sport”, ci dice, “ci sono ancora troppi pregiudizi”.

Vedremo anche come funziona una tuta alare, il cui uso nel base jump è comune, ma facoltativo. Poi porteremo lo sguardo sull’impressionante e vertiginosa parete del Poncione d’Alnasca, Val Verzasca. Da oltre una decina d’anni si salta anche da lassù, oltre i 2’000 metri. È un bel volo – ci dice Marco Regina che l’ha fatto – ma non facilmente accessibile. L’exit – ovvero il punto da cui si salta – è a oltre 4 ore e mezza di cammino. E questo scoraggia numerosi jumpers.

Lauterbrunnen, nel Canton Berna, è una sorta di Mecca per questo sport; con oltre 20’000 salti all’anno. Ma è conosciuta anche per gli incidenti.Marco – ci racconta – si è schiantato a 70/80 all’ora. Da tre anni praticava regolarmente il base jumping. Quel giorno si era già lanciato 4 volte. Al momento del suo ultimo salto, qualcosa è andato storto. Una fune del suo paracadute si è annodata. Se l’è cavata con due vertebre compresse e rotte, un nervo danneggiato, una spalla rotta.

Secondo i dati dell’Ufficio prevenzione infortuni, dal 2000 al 2014 sono 2’718 i decessi in Svizzera nello sport; 17 di questi sono paracadutisti, 59 i base jumpers. Nonostante tutte le precauzioni – ci ha dichiarato Daniel Menna, portavoce dell’Ufficio prevenzione infortuni – il base jumping rimane uno sport estremo ad alto rischio.

È quindi una delle poche attività sportive per le quali l’Upi non ha che una sola raccomandazione di tipo preventivo: non farlo!

Esiste però la Swiss Base Association, un’associazione che ha come scopo quello di rendere questo sport il più sicuro possibile e di fare da tramite tra autorità, le persone del luogo e i jumpers. A Lauterbrunnen – dove è più attiva – ha ad esempio avuto un ruolo fondamentale nel dialogo con i contadini, inizialmente non contenti degli atterraggi degli sportivi sui loro campi.

Sul sito internet dell’associazione, si legge: “Praticare base jumping legalmente in Svizzera è un privilegio che non va dato per scontato. Si prega di rispettare se stessi, lo sport, i nostri luoghi, chi vi abita, e gli altri jumpers, in modo da veicolare un’immagine positiva di questo sport”.

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