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Strasburgo: vietato spiare sospetti falsi invalidi

La Corte europea dei diritti dell'uomo bacchetta la Svizzera, nella vertenza con un'ex beneficiaria di rendita; "andava informata"

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La Corte europea dei diritti dell’uomo bacchetta la Svizzera. Secondo una sentenza emessa martedì dai giudici di Strasburgo, quando gli assicuratori svizzeri assumono investigatori privati per osservare e pedinare assicurati sospetti, violano il diritto al rispetto della sfera privata.

La decisione della Corte ha dato quindi ragione a una cittadina svizzera che beneficiava di una rendita d’invalidità al 100% e che ha sporto denuncia contro questo tipo di controlli, dopo i quali le era stato riconosciuto un grado di inabilità al lavoro del solo 10%.

Secondo i giudici, la persona deve sapere se e come può essere controllata, e su questo punto la legge svizzera non è abbastanza precisa.

Una lacuna evidenziata anche dal professore di diritto delle assicurazioni sociali Thomas Gächter: “La situazione è problematica. Perché una persona non può muoversi liberamente se non sa se e come lo Stato la controlla. La Corte europea non dice che è vietato sorvegliare, ma che i cittadini devono sapere in quale situazione e in che modo potrebbero essere sorvegliati e devono sapere cosa ne sarà delle informazioni raccolte.”

Il caso trattato dalla Corte inizia 20 anni fa. Investigatori privati pedinano una cittadina svizzera, inabile al 100% al lavoro dopo un incidente stradale. I controlli dimostrano che la signora può svolgere le attività quotidiane senza alcun problema.

La donna sporge denuncia contro l’assicurazione. Ma nel 2010 il Tribunale Federale sentenzia che i controlli sono stati svolti nel rispetto della legge e che la diminuzione dell’inabilità al lavoro al 10% è giustificata. Un giudizio sbagliato, per Strasburgo.

Secondo Thomas Gächter, la legge va rivista proprio per garantire la legittimità dei controlli: “C’era già un progetto per una modifica della legge in materia che definiva i presupposti e limiti delle attività degli investigatori. Ma il progetto non è mai stato concretizzato, perché il Tribunale federale ha nel frattempo permesso queste attività senza una base legale.”

Non è escluso che altri assicurati si rivolgeranno alla Corte europea di Strasburgo per far valere le loro ragioni.

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