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I misteri svelati del primo disegno di Leonardo

L'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha condotto uno studio sulla prima opera del genio toscano e come era prevedibile non sono mancate le sorprese.

Leonardo da Vinci era ambidestro e scriveva e dipingeva con entrambe le mani: sia con la sinistra, per lui la principale, sia con la destra. La conferma, definitiva, arriva dalle analisi dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze sul Paesaggio noto come 8P (il suo numero d’inventario), considerato da molti il primo disegno noto dal grande artista e scienziato toscano e certamente il suo primo lavoro datato (5 agosto 1473, a 21 anni). Queste cose sono state scoperte grazie all’analisi di due scritte, una sul davanti e una sul retro del Paesaggio.

Gli studiosi hanno lavorato confrontando tra di loro le due scritte, autografe e tracciate con lo stesso inchiostro, e poi con altri testi di pugno di Leonardo. E da qui è arrivata la conferma che l’artista poteva scrivere con entrambe le mani: la scritta sul davanti fu tracciata appunto ‘a specchio’, presumibilmente con la sinistra, mentre quella sul retro fu tracciata normalmente con la destra.

Un disegno che ha anche due diverse stesure di un paesaggio, sul fronte e sul retro, dove in realtà si è scoperto che sono ben due molto simili fra loro, uno sovrapposto all’altro. Raffigurano tutti una scena fluviale, con un corso d’acqua al centro e due rive collegate da un ponte, e sulla sinistra si notano rocce aguzze e frastagliate.

Dallo studio è emerso, poi, che il disegno contiene una discreta serie di altre tracce e sovrapposizioni, con varie tecniche. E questo per gli esperti significa che il genio di Vinci aveva cominciato a realizzarlo quasi certamente un anno prima, nel 1472. 

Leonardo aveva impostato questo scenario a nerofumo e più tardi ne sottolineò con l’inchiostro alcune forme, aggiungendo anche delle montagne. Il disegno ha poi rivelato alcune misteriose tracce solo incise, con uno stilo detto “cieco” o “acromo” (cioè che non lasciava tracce colorate, sia pure lievi, come quelle della punta di piombo): alcune sono identificabili, per esempio un cavallo sul retro del foglio. Altre ancora delineano una seconda catena montuosa, sul fronte. 

Le indagini sono state effettuate in vista della trasferta che dal 15 aprile (data anticipata rispetto a quella decisa in un primo tempo, il 5 agosto, ovvero la stessa segnata su questo primo disegno) riporterà il “Paesaggio” nella terra natia di Leonardo, nel borgo di Vinci dove sarà protagonista (ma solo per 5 settimane) della grande mostra “Alle origini del Genio” organizzata nell’ambito dell’anniversario dei 500 anni dalla morte dell’artista avvenuta il 2 maggio del 1519.

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