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Svizzera, il 7% di chi lavora vorrebbe lavorare di più

Nel 2018, il 7% delle persone attive in Svizzera era sottoccupato, cioè avrebbe voluto lavorare di più. È il tasso più alto in Europa, rileva in una nota diramata martedì dal'Ufficio federale di statistica (Ust).

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Il potenziale di forza lavoro inutilizzato ammontava l’anno scorso a 830’000 persone: 356’000 sottoccupati, 231’000 disoccupati e 243’000 facenti parte della cosiddetta “riserva di persone”, gente alla ricerca di un lavoro, ma non immediatamente disponibile.

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Il volume di lavoro che i sottoccupati sarebbero stati disposti a fornire addizionato a quello dei disoccupati corrisponde a una mancanza di lavoro pari a 299’000 posti a tempo pieno, emerge da una pubblicazione dell’UstCollegamento esterno, basata sui dati raccolti nel 2018.

I sottoccupati – secondo la definizione dell’ufficio federale – sono occupati a tempo parziale che desiderano lavorare di più e sono a disposizione per farlo. Stando alla rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (Rifos), nel 2018 quasi la metà dei 356’000 sottoccupati (47,5%) avrebbe voluto lavorare dieci ore in più alla settimana. Per il 21,4% di loro la durata di lavoro supplementare desiderata ammontava addirittura a più di 20 ore alla settimana.

Il volume di lavoro supplementare che avrebbero voluto fornire i sottoccupati e i 231’000 disoccupati ai sensi della definizione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) corrisponde rispettivamente a 108’000 e 191’000 posti a tempo pieno. Il volume di lavoro mancante corrisponde nel complesso a 299’000 posti a tempo pieno ed è superiore per le donne (164’000 posti a tempo pieno contro 134’000 per gli uomini).

Il confronto europeo

Nel confronto europeo, la Svizzera presenta sia un tasso altissimo di occupati a tempo parziale (38,8%) sia il maggior tasso di sottoccupati: nel 2018 il 7,0% delle persone attive del Paese era sottoccupato e avrebbe quindi voluto lavorare di più.

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Anche la Spagna (5,6%), Cipro (5,4%), la Grecia (5,2%) e la Francia (5,1%) presentano tassi di sottoccupazione elevati rispetto alla media dell’UE28, pari al 3,4%. La Germania è al 2,8%, l’Italia al 2,6%.


In tutti i Paesi dell’UE e dell’AELS tranne la Romania il tasso di sottoccupazione delle donne è superiore a quello degli uomini. La Svizzera, con il 10,8% contro il 3,6% degli uomini, detiene chiaramente il primato negativo.

Donne “di riserva”

Nel 2018 il 10,8% delle persone non attive rimpolpavano le file della “riserva di persone”: delle 243’000 persone incluse in questo gruppo, 185’000 erano disponibili per un lavoro pur non essendone attivamente alla ricerca e 58’000 stavano attivamente cercando lavoro, ma non erano a disposizione per iniziarlo nelle due settimane immediatamente successive. 

La maggioranza di questa “riserva” di manodopera è formata da donne, ovvero il 58,9% delle “persone disponibili, non alla ricerca di un lavoro” e il 56,7% delle “persone alla ricerca di un lavoro, non disponibili”.

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