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Un nuovo Quaderno per gli italiani in Svizzera

C’è spazio per un nuovo giornale destinato agli italiani in Svizzera? Fabio Lo Verso ne è convinto. Questo giornalista italiano trapiantato a Ginevra intende lanciare un mensile, intitolato Il Quaderno, che permetta di sopperire a quelle che definisce le carenze degli attuali organi di stampa che si indirizzano allo stesso pubblico.

Corriere degli italiani, La Notizia, L’Eco, La Rivista, La Pagina e poi innumerevoli bollettini parrocchiali e non, siti internet… La stampa che si indirizza agli immigrati italiani in Svizzera di certo non manca. E spesso può appoggiarsi su una certa tradizione. Ad esempio, il Corriere degli italiani, di ispirazione cattolica, esiste dal 1962.

Sfogliando questi settimanali o mensili o consultando i loro siti internet, una constatazione però si impone: alcuni di essi sembrano aver fatto il loro tempo.

Fabio Lo Verso è però convinto che vi sia ancora terreno fertile per la stampa che si rivolge agli italiani in Svizzera. “Sono in Svizzera da 30 anni e non sono mai stato raggiunto da un’informazione adeguata. È un’esperienza non solo mia, ma condivisa da molti connazionali”, rileva questo giornalista ed editore della Svizzera francese, che nel 2011 ha lanciato il mensile d’approfondimento (in francese) La CitéCollegamento esterno e che ora intende ripetere l’esperienza con un giornale tutto in italianoCollegamento esterno.

Vi è poi un altro aspetto, legato al cambiamento sociologico dell’immigrazione italiana in Svizzera. Gli ultimi arrivati hanno spesso una buona formazione e ricercano un’informazione “non orientata, senza prese di posizione ideologiche, di un certo formato e di una certa qualità, fatta da professionisti”, osserva ancora Lo Verso. Aspetti non sempre presenti negli attuali organi di stampa, spesso molto connotati politicamente.

“Un giornale per capire”

L’obiettivo del nuovo giornale è soprattutto di fare “capire come evolve la Svizzera con gli italiani”, scrive Lo Verso nell’editoriale del numero promozionale de Il Quaderno distribuito in giugno.

“Molti italiani che arrivano in Svizzera ignorano qual è e qual è stato l’apporto dei loro connazionali in questo paese o che, ad esempio, nelle università svizzere vi sono cattedre di italiano molto prestigiose”, rileva il giornalista.

Oltre a informazioni ‘pratiche’ – come i cambiamenti legislativi che interessano gli italiani in Svizzera – il mensile porrà l’accento anche sulla cultura e su aspetti meno gloriosi della presenza italiana e dei rapporti italo-svizzeri. Nel numero promozionale viene così dato ampio spazio alla presenza in Svizzera della ‘Ndrangheta e ai controversi investimenti del gigante elvetico dell’energia Axpo in tre centrali termiche in Calabria e Campania, sui quali plana l’ombra della criminalità organizzata.

“Sono convinto che vi sia un pubblico per un giornalismo di questo tipo, fatto di approfondimenti su questioni serie e a volte scomode. In ogni caso i segnali che ho ricevuto sono incoraggianti”.

Come per La Cité, Fabio Lo Verso ha rinunciato a finanziare in parte la testata con la pubblicità – “troppo aleatoria”. Per riuscire a fare partire l’avventura, Il Quaderno dovrà quindi contare su almeno 1’000 adesioni. “Ci siamo dati tempo sino alla fine di agosto per vedere se c’è interesse. Con 1’000 abbonati potremo fare un giornale di 8 pagine. Con 3’000 adesioni, saremmo invece in grado di proporre un mensile di 24 pagine”. Se tutto va per il meglio, il primo numero dovrebbe uscire a metà settembre.

La stampa italiana all’estero può contare sui contributi dello Stato italiano.

Nel 2015, l’Italia ha così finanziato 71 periodici editi e diffusi in altri paesiCollegamento esterno, per un importo complessivo di 1,4 milioni di euro. Quindici testate sono stampate e diffuse in Svizzera. In nessun altro paese ve ne sono così tante.

Per i giornali diffusi in Svizzera, lo Stato ha corrisposto 305’000 euro. Il contributo ricevuto da una testata dipende essenzialmente dalla tiratura e dal numero di uscite annue.

A ricevere l’importo più consistente (97’652 euro) è stato il settimanale La Pagina, edito a Zurigo. All’estremo opposto, l’opuscolo Incontro, della Missione cattolica italiana di Vevey-Montreux, con 3’498 euro.

Si tratta comunque di somme infime rispetto a quelle ricevute dai giornali editi e diffusi in Italia. Nel 2015, infatti, il governo ha infatti stanziato quasi 40 milioni per sostenere i media in patria. La fetta più grande l’ha avuta il quotidiano Avvenire, che ha ricevuto quasi 4,2 milioni.

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