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Sommaruga a Tunisi per migranti, “crisi Libia impedisce soluzione”

La consigliera federale Simonetta Sommaruga a Tunisi. Keystone/EPA/MOHAMED MESSARA sda-ats

(Keystone-ATS) Senza una stabilizzazione in Libia non può esserci soluzione al problema migratorio: lo ha detto oggi all’ats la consigliera federale Simonetta Sommaruga da Tunisi.

La ministra elvetica di giustizia e polizia si è recata nella capitale tunisina per partecipare a un vertice euro-africano sulle possibili misure per frenare l’esodo di migranti sulla rotta del Mediterraneo.

Al tavolo delle discussioni della seconda riunione ministeriale del Gruppo di contatto Europa-Africa per la rotta del Mediterraneo centrale – la prima si era tenuta a Roma lo scorso 20 marzo – si sono trovati ieri e oggi, oltre a lei, i ministri dell’Interno di Italia, Germania, Austria, Francia, Malta e Slovenia per l’Europa, Algeria, Libia, Mali, Niger, Ciad e Tunisia per l’Africa.

In una nota diramata a Berna a fine riunione dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) si afferma che la Svizzera si è detta disposta a organizzare il terzo incontro del gruppo di lavoro ministeriale.

“La crisi in Libia è delle più complesse. Questa situazione purtroppo durerà ancora”, ha detto la consigliera federale in un colloquio telefonico con l’ats. “Fintanto che non ci sarà una stabilizzazione in questo Paese, non potremo risolvere il problema”, ha aggiunto.

Il gruppo di lavoro dei 13 Paesi euro-africani vuole trovare soluzioni. Tutti sono “d’accordo di fare il possibile per i migranti: proteggerli ed evitare la migrazione irregolare”, ha detto Simonetta Sommaruga. E ha rammentato che nel 2016 il 16% dei migranti giunti in Italia erano minorenni non accompagnati, che hanno bisogno di una protezione particolare.

Secondo il comunicato del DFGP, al vertice la consigliera federale ha “insistito sulla necessità di assicurare il rispetto dei diritti umani dei migranti”: l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni devono poter accedere ai centri in cui sono trattenuti migliaia di migranti in Libia.

La ministra elvetica ha inoltre “caldeggiato una protezione particolare per i bambini e i giovani”, come pure il sostegno necessario ai migranti che, di loro spontanea volontà, desiderano tornare nel loro Paese di origine.

In una dichiarazione congiunta i ministri si sono “impegnati a meglio coordinare la gestione della migrazione nel Mediterraneo centrale adottando un approccio coerente e concreto”. Si sono pure “detti intenzionati a combattere le cause profonde della migrazione irregolare nei Paesi di origine e di transito”, scrive il DFGP, senza maggiori indicazioni al riguardo.

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