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Se pensate che Crozza sia solo un comico…

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Hypercorsivo di Massimo Donelli

Dio benedica Maurizio CrozzaCollegamento esterno!

Con l’eccezione, infatti, dei bravissimi inviati di Striscia la notiziaCollegamento esterno che pattugliano MontecitorioCollegamento esterno e dintorni – ossia Dario BallantiniCollegamento esterno (irresistibileCollegamento esterno il suo Ignazio MarinoCollegamento esterno pasticcione in bicicletta), Giampaolo FabrizioCollegamento esterno (il VesponeCollegamento esterno) e Sergio FrisciaCollegamento esterno (cloneCollegamento esterno di Beppe GrilloCollegamento esterno) – l’artista genovese è rimasto solo in prima serata a presidiare il fronte della satira politica.

Che, ai tempi in cui premierCollegamento esterno era Silvio BerlusconiCollegamento esterno, dilagava su tutte le reti tv a tutte le oreCollegamento esterno.

E oggi, invece, sembra scomparsa.

Che cosa è successo?

ConformismoCollegamento esterno e trasformismoCollegamento esterno, due antichi vizi italici, non sono mai stati così evidenti nel panorama mediatico come al tempo presente.

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The winner takes it all

The winner takes it all (Chi vince prende tutto), infatti, non è soltanto una bellissima canzone degli AbbaCollegamento esterno.

E’ una prassi politica.

E la travolgente cavalcata di Matteo RenziCollegamento esterno è lì a testimoniarlo.

Matteo ha assorbito una parte dell’opposizione parlamentareCollegamento esterno; mette sistematicamente all’angolCollegamento esternoo quella del PdCollegamento esterno; è in perenne luna di mieleCollegamento esterno con i telegiornali (a parte qualche screzio, sanatoCollegamento esterno, con il Tg3Collegamento esterno) e con la stampa quotidiana (esclusi il FattoCollegamento esterno, che non gliene perdona unaCollegamento esterno; e LiberoCollegamento esterno, sempre all’attacco), cui offre spunti ogni giorno grazie a una strategia di comunicazione ben definitaCollegamento esterno.

Sì, ha qualche fastidio giusto dai talk showCollegamento esterno(che ha dileggiato via TwitterCollegamento esterno e alla direzione PdCollegamento esterno), dove un minimo di contradditorio è d’obbligo.

Ma sono fastidi da poco.

Il genere, infatti, è in crisi di ascoltiCollegamento esterno.

Michele SantoroCollegamento esterno è desaparecido.

E, ormai, appena presentano gli ospiti, sai già che cosa si diranno e chi litigherà con chi.

Crozza, quindi, è rimasto il solo fustigatore del potere con seguito di pubblico.

Perché Maurizio dice ciò che molti pensano, ma che nessuno pubblicamente osa dire in un Paese in cui sul carro del vincitore ci sono, perennemente, solo posti in piedi (e, oggi, siamo addirittura al sold outCollegamento esterno).

Lo dice nel sacro e inviolabile recinto della satira che ha costruito su La7Collegamento esterno.

Prima, una sferzante overture a Di MartedìCollegamento esterno.

Poi, uno scintillante one-man-showCollegamento esterno, ogni venerdì, con Crozza nel paese delle meraviglieCollegamento esterno.

E, infine, il webCollegamento esterno, dove appCollegamento esterno, linkCollegamento esterno e una marea di condivisioni sui social networkCollegamento esterno dilatano l’audienceCollegamento esterno dei suoi show a dismisura.

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Crozza-Vicenzo De Luca.

Crozza-Piercarlo PadoanCollegamento esterno.

Crozza-Giuliano PolettiCollegamento esterno.

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Crozza-Matteo Renzi.

Con una capacità trasformistica che lascia sbalorditi, Maurizio si cala nei personaggi, ne imita perfettamente le voci e li sbeffeggia in musica (intonatissimo!) o facendosi intervistare dalla sua spalla, Andrea ZaloneCollegamento esterno, già opportunamente elogiato qui su Radio Monteceneri.

No, non sbaglia un colpo, Crozza.

Ed è assolutamente geniale il mixCollegamento esterno Renzi-Jerry LewisCollegamento esterno che gli permette di canzonare il potere renziano (continui i riferimenti a Maria Elena BoschiCollegamento esterno e Marianna MadiaCollegamento esterno) e di estremizzare la satira, innescando, puntualmente, una raffica di risate.

Spirito libero, con radici profonde nella secolare tradizione sovversiva genovese – incarnata dalla figura di Giovan Battista Perasso detto il BalillaCollegamento esterno -, Maurizio non risparmia bordate nemmeno ai nemici del premier, come Susanna CamussoCollegamento esterno e Maurizio LandiniCollegamento esterno; allo stesso modo con cui in passato aveva fatto il pelo e il contropelo a Umberto BossiCollegamento esterno, Roberto MaroniCollegamento esterno, Roberto FormigoniCollegamento esterno e, naturalmente, Berlusconi.

Per non parlare del suo capolavoro, quell’Antonio RazziCollegamento esterno in double-faceCollegamento esterno (eccolo) che ha trasformato il senatore abruzzese nel peoneCollegamento esterno più famoso d’Italia.

Le canta e le sona a tutti, Crozza.

Si spanciano tutti, con Crozza.

Anche le sue vittime.

Prova-provata il viso divertito di Marino a Di Martedì.

Ripetutamente fustigato, l’ex sindaco rideva della grossa ad ascoltare le smargiassate di Renzi-Jerry LewisCollegamento esterno a lui indirizzate.

E l’intero studio ha applaudito di fronte a un comico che diceva tante amare (e taciute) verità.

Je suis CharlieCollegamento esterno hanno scritto e urlato in molti per le strade di tutto il mondo in difesa della satira.

Crozza, per fortuna sua e nostra, non ha nessun bisogno di essere difeso da chicchessia.

Ma, di sicuro, meriterebbe un po’ più di riconoscimento sociale.

Grande comico, questo lo dicono tutti.

Artista vero, idem come sopra.

Troppo poco, però.

No, decisamente non basta.

Possiamo allora, aggiungere, togliendoci il cappello, anche cane da guardia della democraziaCollegamento esterno?

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