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La Russia abbandona South stream e punta sulla Turchia

Gas russo per noi Carta di Laura Canali

Di Giorgio Cuscito (Limes)

Il capo del Cremlino annuncia la cancellazione del progetto di gasdotto a causa dei troppi ostacoli posti dall’Ue. Ankara hub energetico verso l’Europa meridionale.

La Russia cancella virtualmenteCollegamento esterno il progetto South StreamCollegamento esterno. Questo emerge dalle dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin durante l’incontro con il premier turco Recep Tayyip Erdoğan, tenutosi lunedì 1 dicembre.

Il capo del Cremlino ha annunciato di voler abbandonare la costruzione del gasdotto pensato per trasportareCollegamento esterno il metano russo in Europa passando per il Mar Nero e i Balcani. Putin ha detto che la scelta è dipesa dagli ostacoli posti dall’Ue alla realizzazione del progetto. La nuova opzione di Mosca è potenziare il flusso di gas diretto in Turchia che, grazie anche alla costruzione di una nuova pipeline, potrebbe diventare un altro hub per l’export di metano russo in Europa.

Addio South Stream?

Il progetto South Stream è stato annunciato nel 2007 e prevede la costruzione di un gasdotto che dalla Russia solca il Mar Nero, attraversa Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia, Austria e Italia per poi connettersi al cuore del network energetico europeo. In sostanza il progetto bypasserebbe l’Ucraina, attraverso cui scorre il 50% del gas russo destinato al Vecchio Continente. Lo scoppio della crisi nell’ex repubblica sovieticaCollegamento esterno ha determinato l’aumento della tensione tra Occidente e Russia e messo in discussione l’affidabilità e la convenienza di questa rotta.

Lo sviluppo del progetto South stream non è mai stato privo di ostacoli. A fine maggio, la Commissione europea ha suggerito di sospenderlo, perché non conforme al Terzo pacchetto energetico dell’UeCollegamento esterno, che impedisce a una stessa compagnia di possedere i gasdotti e di fornire il metano che scorre in essi. La normativa colpirebbe Gazprom, anche se a dir la verità non tutto South stream gli appartieneCollegamento esterno. La parte offshore è di un consorzio di cui fanno parte l’azienda russa (50%), Eni (20%), Edf e Wintershall (15% a testa), mentre le parti onshore sono joint-venture tra Gazprom e le aziende energetiche di Stato dei paesi di transito. La Commissione europea si è servita di questa legge per fare pressione su di essi e la Bulgaria, primo punto di approdo sulla costa Ovest del Mar Nero, ha fermato i lavori sul suo territorio. Di conseguenza Gazprom ha interrotto quelli per realizzare i gasdotti sottomarini.

PutinCollegamento esterno è stato chiaro: se l’Europa non vuole il gas russo, questo alimenterà altre regioni nel mondo. Il capo del Cremlino ha detto che la Bulgaria “non ha agito come uno Stato sovrano” e che “dovrebbe chiedere alla Commissione Europea una compensazione per il danno ricevuto”. Il paese avrebbe guadagnato 400 milioni di euro all’anno dal transito del gas sul suo territorio.

Non è da escludere che con le sue dichiarazioni Putin punti a mettere pressione sull’Ue per sbloccare South stream.

E’ pur vero che per la Russia il progetto energetico sta diventando un onere. I costi previsti da Gazprom per realizzare il progetto sono aumentati del 45%Collegamento esterno rispetto alle stime iniziali. Inoltre, Mosca deve fronteggiare il forte rallentamento della sua economiaCollegamento esterno, che risente del crollo del prezzo del petrolio, del deprezzamento del rubloCollegamento esterno, delle sanzioni economiche imposte da Ue e Usa per via della crisi ucraina (che colpiscono anche Gazprom) e dei costi extra per l’annessione della Crimea. In più si considerino le spese che la Russia dovrà sostenere nei prossimi anni per realizzare i progetti energetici già iniziati o in fase di discussione con la Cina (1Collegamento esterno e 2Collegamento esterno).

Rotta per la Turchia

Archiviato (dichiaratamente) South stream, Mosca getta le basi per nuovi accordi energetici con Ankara. Per ora è stato firmato solo un memorandum d’intesa, ma il piano è di costruire un gasdotto sottomarinoCollegamento esterno che, passando sotto il Mar Nero, trasporterà 63 miliardi di metri cubi di metano l’anno dalla Russia alla Turchia.

Circa il 20% è destinato a questo paese, il resto farà rotta per i Balcani. Il progetto potrebbe includere un hub speciale al confine turco-greco per vendere il metano nel Sud dell’Europa. Naturalmente, per raggiungere lo scopo anche questo gasdotto dovrebbe essere conforme alle norme europee.

Inoltre, tramite il già operativo Blue stream la Turchia otterrà tre miliardi di metri cubi di metano russo in più all’anno. Putin ha annunciato anche uno sconto del 6% sulle forniture dal primo gennaio.

La Turchia è il secondo paese per importazioni di gas russoCollegamento esterno in Europa dopo la Germania e l’intesa con Mosca rafforzerebbe il suo ruolo di snodo energeticoCollegamento esterno. In tale contesto, Ankara sta sviluppando anche altri progetti come la Trans anatolian pipelineCollegamento esterno (Tanap) e la Trans adriatic pipelineCollegamento esterno (Tap, che l’Ue sembra preferireCollegamento esterno a South stream), ideati per portare nel Vecchio Continente il gas azero (e possibilmenteCollegamento esterno anche turkmeno nel caso di Tanap).

I vantaggi di South stream

Per Putin, South stream avrebbe i suoi vantaggi. In quanto alternativa alla rotta energetica passante per l’Ucraina, si tratta di una leva utile per negoziare con Kiev e rafforzare i rapporti politici ed economici con i paesi attraversati dal gasdotto.

Scegliendo la Turchia come hub per il gas russo verso l’Europa meridionale, Mosca troverebbe semplicemente un altro paese “di transito” verso il Vecchio Continente. Non salterebbe un passaggio, come prevede South stream.

Non è ancora chiaroCollegamento esterno se il progetto sia stato definitivamente cassato. Putin è parso categorico, ma il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha detto che la sua realizzazione è ancora possibile e martedì 9 dicembre l’Ue discuterà gli sviluppi futuri. Le contingenze politiche stanno chiaramente influenzando la politica energetica russa e non è escluso che South stream sia recuperato qualora i rapporti tra Mosca e Occidente tornassero in equilibrio. In ogni caso, Putin sembra prepararsi a qualsiasi eventualità.

Per approfondire: South stream addio, il gas di Putin va in TurchiaCollegamento esterno

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