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“Non abbiamo niente da imparare dai francesi”

La questione Aquarius alza la tensione tra Francia e Italia.  Lo scontro è durissimo e senza precedenti. Parigi accusa Roma di "cinismo e irresponsabilità" e arriva a definire l'atteggiamento del governo "vomitevole". E l'Italia replica con altrettanta durezza: "Non accettiamo lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall'altra parte".

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La tensione non cala. Mercoledì mattina “a seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri a Parigi sulla vicenda Aquarius”, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale italiano Enzo Moavero Milanesi ha convocato l’ambasciatore di Francia in Italia. 

Salvini: “Aspettiamo le scuse dalla Francia”

Matteo Salvini ha dal canto suo informato il Senato sulla vicenda dell’Aquarius: “Non abbiamo niente da imparare da nessuno in termini di solidarietà. La nostra storia –  ha ricordato Salvini – non merita di essere apostrofata in questi termini da esponenti del Governo francese che spero diano scuse”.

“L’Italia – ha aggiunto Salvini – non può accettare lezioni e gli insulti dei francesi, di cui è inutile ricordare i comportamenti inumani a Bardonecchia e Ventimiglia, e il lavorio sottobanco per il controllo della Libia”.

“Macron passi dalle parole ai fatti e domani mattina accolga i 9’000 migranti che si era impegnato ad accogliere”. Al Senato Salvini sottolinea che la Francia ha accolto solo 340 dei 9’816 migranti che dovevano essere ricollocati in tre anni. “La Francia ci dice che siamo cinici – ha aggiunto – ma dal primo gennaio al 31 maggio ha respinto alle frontiere 10’249 persone, comprese donne e bambini disabili”.

Aquarius, non sarà l’unico caso

La vicenda della nave Aquarius è solo la prima? “Sì, tutte queste navi di associazioni straniere battenti bandiera straniera che, magari anche inconsapevolmente, agevolano il traffico di esseri umani sappiano che l’Italia non sarà più meta di questi business, di questa tratta di esseri umani”. 

Infine Salvini ha ringraziatola Spagna e “il buon cuore del presidente Sanchez. Mi auguro – ha aggiunto – e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo”. 

Salvini: “un segnale all’Europa”

“Il piano è che finalmente l’Unione Europea si occupi davvero della difesa dei suoi confini. Che poi sono anche i nostri”. Intervistato dal Corriere della Sera, il nuovo ministro dell’interno italiano spiega come si sta muovendo il governo di Roma sui flussi di migranti: “Io sono ministro da soli undici giorni, eppure credo che un risultato importante per tutti gli italiani sia stato portato a casa: a differenza delle chiacchiere che abbiamo ascoltato negli ultimi sette anni, abbiamo risvegliato l’Europa. Io oggi ho parlato con il ministro tedesco Horst Seehofer e posso dire che credo stia nascendo un asse italo-tedesco basato su una parola d’ordine fondamentale: difendere le frontiere esterne”.

Salvini spiega che “nelle prossime settimane” sarà “in Libia e in Tunisia per migliorare ancora i nostri rapporti” e che “se questi Paesi avessero, per esempio, bisogno di nuove imbarcazioni per presidiare le acque, noi saremmo disponibili a fornirle”. 

Sbarco a Catania

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Nel frattempo è arrivata nel porto siciliano di Catania la nave Diciotti della Guardia costiera italiana con a bordo 932 migranti salvati durante sette operazioni di soccorso al largo della Libia. Nell’imbarcazione ci sono anche due cadaveri recuperati duranti gli interventi di salvataggio.

Cinque dei migranti – quattro donne incinte e un minorenne – sono stati già trasferiti in ospedali di Agrigento e Palermo con elicotteri del 118, dopo un primo trasbordo a Lampedusa.

Spaccatura a Bruxelles

Intanto a Bruxelles il tema migrazione è tornato ad infiammare le tribune del Parlamento europeo. Un Parlamento che però ancora una volta si è ritrovato su posizioni a volte diametralmente opposte per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori.

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Ma come mai in seno all’Unione Europea non si riesce a trovare un’unione di vedute? L’analisi del corrispondente della RSI a Bruxelles Thomas Miglierina:

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