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Cancro al seno: diagnosi più precoce per le donne a rischio

Il fotografo Guillaume Perret ha vinto il primo premio degli Swiss Press Photo 2018 con una serie di immagini intitolata "Daniela - la traversata del cancro", dedicata a una donna colpita da cancro al seno. © Michael von Graffenried, www.mvgphoto.com

Il cancro al seno, prima causa di mortalità tra le donne di età compresa fra i 40 e i 50 anni, colpisce persone sempre più giovani. La campagna di prevenzione Ottobre Rosa, che inizia martedì, evidenzia questa nuova tendenza. Pur essendo rari, questi casi potrebbero essere diagnosticati più precocemente adattando i programmi di screening mammografici, osserva Alexandre Bodmer, medico responsabile del Centro del seno all'ospedale universitario di Ginevra.

Il cancro al seno è il più frequente tra le donne nei paesi occidentali: nel corso della sua vita, una donna su nove è confrontata con questo tumore. In Svizzera, ogni anno sono diagnosticati circa 6’000 nuovi casi.

La maggioranza delle donne colpite da questo carcinoma ha più di 50 anni, ma il 20% delle pazienti non raggiunge questa soglia d’età al momento della diagnosi. Il numero di casi aumenta dell’1,8% all’anno nelle donne tra 20 a 39 anni, mentre la crescita in quelle tra 40 a 49 anni è dello 0,5%, secondo uno studio dell’Istituto nazionale per l’epidemiologia e la registrazione del cancro. Questa tendenza si osserva anche in ricerche europee e americane.

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Alexandre Bodmer, oncologo all’ospedale universitario di Ginevra, è uno degli autori dello studio. Sottolinea che l’aumento constatato è debole e non deve diventare un fattore ansiogeno, bensì una spinta per i ricercatori a indagarne le cause.

swissinfo.ch: Quali sono le possibili cause dell’aumento dei casi di cancro al seno tra le giovani donne?

Alexandre Bodmer: Ci sono fattori legati al nostro stile di vita, in particolare il sovrappeso, in aumento nella nostra società, la diminuzione dell’attività fisica o il consumo di tabacco.

Nella nostra società, le donne tendono anche ad avere le loro prime mestruazioni sempre più presto, mentre la prima gravidanza giunge in età sempre più avanzata. Così quello che viene chiamato il periodo di impregnazione ormonale si allunga. È un fenomeno che rappresenta un fattore di rischio.

L’allattamento svolge un ruolo di protezione contro il cancro al seno, ma oggi è praticato meno e meno a lungo.

Le spiegazioni vanno ricercate anche nel nostro ambiente. I derivati plastici, come il bisfenolo o i parabeni, sono sostanze che influenzano il nostro sistema ormonale e costituiscono un rischio. Il problema è che sono dappertutto, nella nostra alimentazione, nei recipienti di plastica per riscaldare il cibo nel microonde, nelle bottiglie di plastica o nei prodotti cosmetici. Possono avere un’influenza sul bambino già durante la gravidanza, causando poi effetti all’età adulta.

Un’altra foto di Guillame Perret. Guillaume Perret

In queste condizioni, come ci si può proteggere?

Nella misura del possibile, è meglio evitare di mettere alimenti caldi in contenitori di plastica o utilizzare questi recipienti nel microonde, poiché le differenze termiche possono far passare delle sostanze nocive nel nostro corpo. Dei biberon contenenti bisfenolo sono già stati vietati.

In generale consiglio di scegliere un’alimentazione di tipo biologico e di favorire i cibi fatti in casa, piuttosto che i piatti già pronti. Opterei anche per un consumo di carne e di pesce moderato, poiché sono alimenti che possono contenere agenti inquinanti e ormoni. Si dovrebbe anche fare attenzione ai prodotti di pulizia. Sono molte cose, ma si può anche semplicemente pensare di tornare a cose più naturali.

A suo avviso bisogna adattare le misure preventive, effettuando diagnosi precoci sistematiche tra le donne più giovani?

Il numero di giovani donne malate non è sufficiente affinché un programma di diagnosi precoce su vasta scala sia efficace. Poiché i seni sono più densi, una mammografia o un’ecografia su una paziente giovane non permetteranno per forza di rivelare la malattia o metteranno in evidenza qualcosa che non è un cancro. Ciò causerebbe solo ansia e esami complementari. Per contro, potremmo stabilire una valutazione del rischio per ogni paziente, prendendo ad esempio in considerazione la storia famigliare. In questo modo, potrebbe essere attuato un programma di diagnosi precoce per donne ad alto rischio.

Il servizio della RSI sulla campagna per la prevenzione del tumore al seno:

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Traduzione di Daniele Mariani

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