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Salari restano “super” per i vertici di banche e grandi gruppi

Azionisti in assemblea (archivio) KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) In Svizzera le remunerazioni per i vertici di grandi banche e gruppi economici restano sempre alti, malgrado un certo calo, più o meno sostanzioso a seconda dell’azienda.

Le cifre più recenti, rese note oggi, riguardano il Credit Suisse il cui CEO Tidjane Thiam ha ricevuto per l’anno scorso 11,9 milioni di franchi, si legge nel rapporto annuale. L’anno prima il franco-ivoriano aveva incassato 18,9 milioni.

Una parte del compenso del 2015 era tuttavia rappresentata da pagamenti di compensazione per mancati bonus da parte del suo ex datore di lavoro britannico Prudential. Senza questi, Thiam avrebbe ricevuto per il suo primo semestre al comando di Credit Suisse (era entrato in carica alla fine di giugno del 2015) 4,57 milioni di franchi.

Degli 11,9 milioni relativi all’anno scorso, 3,68 milioni sono di retribuzione fissa. Complessivamente, la direzione della grande banca, composta di 13 persone, ha incassato 82,04 milioni di franchi nel 2016. L’anno prima erano 80,4 milioni, se si tiene conto del compenso di Thiam e del pagamento di 1,9 milioni per mancati bonus al membro della direzione Peter Goerke per il suo cambio presso Credit Suisse. Thiam rimane uno dei meglio retribuiti malgrado il periodo di grandi turbolenze che attraversa il numero due bancario elvetico. Il presidente del consiglio d’amministrazione Urs Rohner ha ricevuto 4 milioni, contro 3,2 milioni nel 2015.

Ermotti meglio pagato

– UBS – Sergio Ermotti, Ceo di UBS, ha guadagnato lo scorso anno 13,7 milioni, in leggero calo rispetto ai 14,3 dell’anno precedente. All’origine della diminuzione vi sono bonus inferiori: la parte variabile della retribuzione è passata da 11,5 a 10,9 milioni di franchi. In totale la direzione di UBS ha incassato 97,9 milioni, contro 93,4 nel 2015. Questa somma si ripartisce tra più persone dal momento che i membri della direzione sono passati da dieci a dodici. I bonus sono sottoposti quest’anno all’approvazione degli azionisti all’assemblea generale.

– NOVARTIS – Il direttore generale del gigante farmaceutico basilese Novartis, Joseph Jimenez, ha portato a casa 12 milioni, a fronte degli 11,6 dell’esercizio precedente: la retribuzione di base è rimasta ferma a 2,1 milioni. Per l’insieme della direzione, inclusi gli uscenti, la retribuzione complessiva è stata pari a 70 milioni, contro i 52 del 2015. Al presidente del consiglio di amministrazione Jörg Reinhardt sono andati 3,8 milioni (invariato) e all’insieme del cda 8 milioni (+0,2 milioni).

– ROCHE – Il presidente della direzione di Roche, Severin Schwan, ha incassato 11,64, contro gli 11,95 dell’anno prima. In tal modo il 49enne austriaco torna a classificarsi dietro al CEO di Novartis. Nel dettaglio, il salario di base è rimasto stabile a 4 milioni di franchi, ma la parte variabile si è ridotta di 335’000. Lo stipendio completo mensile è quindi di 970’000 franchi, contro un salario mediano che a livello nazionale è di 6189 franchi (nel 2014, ultimi dati disponibili).

– NESTLÉ – La remunerazione del presidente Peter Brabeck, che si appresta a lasciare il gruppo per raggiunti limiti di età, è leggermente calata l’anno scorso a 5,18 milioni di franchi, contro i 5,73 del 2015. Complessivamente il cda, che conta 13 membri, ha ricevuto 9,73 milioni, con un piccolo calo rispetto ai 10,58 milioni dell’anno precedente. Diminuito anche il totale dei compensi destinati alla direzione generale: 49,98 milioni (52,44 nel 2015).

Il presidente della direzione generale Paul Bulcke, che dovrebbe assumere la presidenza del consiglio d’amministrazione all’inizio di aprile in sostituzione di Brabeck, ha ricevuto un po’ più dell’anno precedente: 11,21 milioni (11,17).

– JULIUS BÄR – Boris Collardi, Ceo della banca Julius Bär, ha guadagnato 6,5 milioni di franchi, circa 300’000 in più del 2015. Poco meno della metà del Ceo di UBS Ermotti. Globalmente la direzione della banca, che a fine 2016 era composta di sette membri mentre l’anno prima di sei, ha ricevuto retribuzioni per 18,4 milioni, mezzo milione in più del 2015. La “busta paga” complessiva versata all’insieme del cda è aumentata dell’11% a 3,04 milioni, di cui 1,07 milioni per il presidente Daniel Sauter che aveva ricevuto 1,05 milioni nel 2015.

In conclusione, se l’iniziativa Minder contro le remunerazioni abusive, approvata dal popolo nel 2013, ha sicuramente apportato miglioramenti in fatto di trasparenza, essa non ha contribuito a far scendere i “supersalari” versati agli alti dirigenti di banche e gruppi economici.

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