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Limitare il potere di booking.com & co

La quota di prenotazioni di camere d'albergo online in Svizzera è aumentata dal 2015 al 2016 del 6,7%, per attestarsi a oltre il 27%. Secondo uno studio pubblicato a fine febbraio, entro il 2020 le riservazioni effettuate per internet supereranno il 50%. Ora in Svizzera il parlamento federale vuole limitare il potere dei siti di prenotazione online.

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Gli hotel devono poter offrire sui rispettivi siti web offerte più vantaggiose di quelle presenti sui portali di prenotazione per vacanze. È l’opinione del Consiglio degli Stati (il “senato” svizzero) che ha approvato una mozione del deputato Pirmin Bischof che chiede di vietare esplicitamente le cosiddette clausole di parità tariffaria.

Alcune cifre sulla prenotazione online:

Il 27% di tutte le prenotazioni fatte in Svizzera sono state effettuate in internet.

booking.com, Expedia e HRS gestiscono il 93% di tutte le riservazioni online.

Giro d’affari generato in Svizzera: più di 1 miliardo di franchi.

Commissione a carico degli alberghi: 150 milioni di franchi.

Dal 2015, in seguito a una decisione della Commissione della concorrenza, gli albergatori non sono infatti più autorizzati ad offrire sul proprio sito prezzi più convenienti di quelli offerti su una piattaforma on line.

Tale decisione, è stato detto in aula “lede in maniera palpabile la libertà commerciale degli albergatori e, rispetto al mercato europeo, aggiunge un altro svantaggio concorrenziale al settore alberghiero elvetico, che deve già fare i conti con la sua immagine di isola dai prezzi alle stelle”.

I “senatori” hanno ricodato che la Francia e la Germania hanno già vietato tali clausole e che l’Austria e l’Italia ci stanno pensando. Da qui l’urgenza di agire: per Bischof è necessario infatti evitare che gli albergatori elvetici siano svantaggiati rispetto ai concorrenti esteri.

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Uno studio dell’Istituto per il turismo della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale di Sierre (Vallese) prevede che entro il 2020 i canali di distribuzione via internet supereranno probabilmente le prenotazioni dirette. Per questa ragione i “senatori” ritengono che gli alberghi dovrebbero poter offrire tariffe più vantaggiose ai clienti che preferiscono passare tramite i loro siti piuttosto che da una piattaforma online.

Il Governo proponeva la bocciatura della mozione sostenendo che la legge sui cartelli offra già una protezione sufficiente. Già oggi la Commissione della concorrenza può intervenire se dovesse ritenere che tali clausole pregiudicano illecitamente la concorrenza, ha sostenuto il consigliere federale e ministro dell’economia, Johann Schneider-Ammann.




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