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Tassa sui posteggi in Ticino, luce verde da Losanna

La tassa di collegamento dovrebbe ridurre il traffico privato a sud delle Alpi e favorire il trasporto pubblico.
La tassa di collegamento dovrebbe ridurre il traffico privato a sud delle Alpi e favorire il trasporto pubblico. Ma per alcuni è intempestiva. Keystone / Urs Flueeler

Punto finale, almeno dal profilo giurisdizionale, sulla lunga vicenda della tassa di collegamento in Ticino.


Dopo tre anni e mezzo il Tribunale federale ha infatti respinto i 19 ricorsi che erano stati inoltrati dopo il via libera del parlamento cantonale del dicembre 2015 e la successiva votazione popolare tenutasi il 5 giugno 2016 alla modifica della legge sui trasporti pubbliciCollegamento esterno (nel settembre 2016 il Tribunale federale aveva concesso l’effetto sospensivo e le nuove norme sono rimaste congelate).

In concreto questo significa che i grossi generatori di traffico presenti nelle aree più congestionate del cantone – circa 200 tra centri commerciali e imprese dotati di almeno cinquanta posteggi privati in 67 comuni ticinesi – sono ora tenuti a pagare il balzello che ha lo scopo di finanziare il trasporto pubblico.

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Questo almeno in via teorica poiché la decisione della seconda corte di diritto pubblico di Losanna, datata 25 marzo, viene a cadere in un momento di emergenza sanitaria ed economica nel quale la quasi totalità di aziende e negozi è in difficoltà a causa delle restrizioni adottate per contenere la pandemia.

In proposito il governo ticineseCollegamento esterno ha già fatto sapere che intende aspettare le motivazioni della sentenza prima di pronunciarsi definitivamente sulla questione. Bellinzona ha comunque già escluso che la tassa sui posteggi – 3.50 al giorno per le aziende e 1.50 nei centri commerciali – venga applicata retroattivamente e in ogni caso ha espresso la volontà di tenere conto dell’attuale situazione di emergenza.

Ma per alcuni questo non basta e c’è chi ha già ribadito la sua contrarietà a questo tributo, chiedendone semplicemente la sua abrogazione (Udc e Ppd).   

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