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Partirono in Siria per unirsi all’Isis, condannati

Due giovani del canton Zurigo, fratello e sorella, sono stati giudicati colpevoli di aver violato la legge che proibisce sostegno o appartenenza a organizzazioni terroristiche come Al Qaida o Isis. I due, quando erano ancora minorenni, si recarono in Siria con l'intenzione di unirsi al sedicente Stato islamico.

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Secondo la sentenza pubblicata mercoledì dalla sezione giovanile del tribunale di Witerthur, la giovane donna – che oggi ha 19 anni ed ha già passato 9 mesi in detenzione preventiva – è stata condannata a 10 mesi di detenzione con la condizionale. Il fratello di 20 anni si è visto infliggere una condanna a 11 mesi con la condizionale, ma anche lui ha già passato 10 mesi in prigione.

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Il processo al tribunale distrettuale di Winterthur si è svolto a porte chiuse. © Keystone / Walter Bieri

I due giovani, che all’epoca avevano 15 e 16 anni, si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo l’atto di accusa, si sarebbero radicalizzati nel corso del 2013, frequentando moschee che praticavano una “interpretazione conservatrice del Corano”.

Nel dicembre del 2014 salirono su un aereo diretto in Turchia e si trasferirono in un territorio siriano controllato dagli islamisti, dove hanno vissuto in un appartamento “rendendosi utili” all’Isis e avendo stretti contatti con simpatizzanti dell’organizzazione terroristica. Il ragazzo si è anche occupato di operazioni di logistica lungo il confine. L’esperienza in Siria durò un anno circa.

Secondo i giudici il loro supporto all’Isis è provato. Hanno viaggiato in segreto volontariamente, deliberatamente e pienamente coscienti delle atrocità commesse dall’organizzazione. Ai due sono stati dati “nomi di guerra” e hanno tentato di persuadere famiglia e amici a raggiungerli.

I loro genitori hanno invece fatto di tutto per riportarli a casa, a Winterthur. La madre li ha raggiunti e per un certo periodo di tempo ha vissuto con loro fino a che non sono tornati tutti insieme in Svizzera  nel dicembre del 2015. I due fratelli furono arrestati appena giunti all’aeroporto di Zurigo.

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